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ULTIMA INTERVISTA

Intervista a DEMETRIO "DIMITRY" SCOPELLITI

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Demetrio Scopelliti si conferma come un chitarrista da tenere d'occhio, vista la qualità delle sue uscite discografiche, riconfermata nell'ultimo album " The Revolution Of Evolution ". Estro, tecnica, modernità e altro ancora fanno di questo musicista italo-norvegese un artista davvero peculiare che vale la pena seguire, soprattutto per gli amanti del progressive metal strumentale. Lo abbiamo raggiunto e gli abbiamo posto qualche domanda. Buona lettura! 01. Ciao, per noi è un piacere ospitarti. Iniziamo facendo un bilancio della tua carriera... Insomma, come valuti il percorso fatto da te finora, sia artisticamente che come pareri del pubblico. Piacere mio e grazie per avermi concesso lo spazio. Allora...La mia carriera comincia nel lontano 1993, comincio a militare in alcune band locali, Vertigo in primis per poi fondare gli Arcadia nel tardo 1995. Con gli Arcadia inciderò 5 album e girerò il mondo nei 20 anni seguenti. Parallelamente nel 2008 pr...

VII VITIUM "VII Vitium" (Recensione)

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Full-length, My Kingdom Music (2025) Il progetto VII Vitium nasce dal desiderio di tre musicisti italiani, in particolare veneti: Daniele Laurenti, voce e chitarra (Kryhum), Giampi Tomezzoli, basso e tastiere (Kryuhm, Epitaph), e Daniele Pedrollo, batteria (Kayleth).Il desiderio di espandere i propri orizzonti oscuri questa volta ha raggiunto l'occult/dark rock italiano degli anni '70, quando artisti come Paul Chain dettavano le regole di una scena che da allora si è espansa e che molti artisti hanno tentato di copiare, anche fuori dall'Italia. L'uso parsimonioso di tastiere ed effetti, e un approccio lirico molto dark che spesso porta alla narrazione di storie di demoni e simili, fanno sì che questo album sia forgiato in un calderone di oscurità ribollente e di puzza di zolfo. L'album tocca così tanti generi, comprese alcune incursioni nella vecchia musica elettronica più "acida" (Kraftwerk, certi The Cure), che ci fa pensare che potrebbe essere perfetto ...

DIMITRY "The Revolution Of Evolution" (Recensione)

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Full-length, FusionCore Records (2025) Modernismo metal, hard rock e shredding si mescolano in questa sesta opera di Dimitry (alias Demetrio Scopelliti), chitarrista e polistrumentista che da molti anni vive e lavora nell'ambito musicale in Norvegia. Sicuramente il progressive è il suo sottogenere preferito, con tanto di scorribande in territori quali il jazz, la fusion e qualcosa di sperimentale come alcuni pasaggi che potrebbero rimandare al djent metal. Le canzoni che aprono l'album "UnderCurrent", "Singularity", parlano chiaro: chitarre ad otto corde che pesano come montagne rocciose e creano un wall of sound notevole, assoli di pregevole fattura, un andamento stralunato ma al contempo melodico e meditativo. Il modo di suonare di Scopelliti è davvero entusiasmante, perchè riesce a coprire quasi cinque decadi di chitarra rock e metal con disinvoltura, e con "In The Air" le atmosfere si fanno più rarefatte e vengono messe da parte alcune ritmiche...

ARCANE TALES "Ancestral War" (Recensione)

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Full-length, Broken Bones Promotion & Productions (2025) Partito in sordina circa una quindicina di anni fa, il progetto Arcane Tales ha saputo nell'ultimo decennio affermarsi nel panorama symphonic power metal grazie a otto album che hanno dimostrato continuità e voglia di fare da parte di Luigi Soranno, unico componente di questo progetto. La sua musica non ha mai cercato di essere innovativa ma piuttosto di poter proseguire nel miglior modo possibile quella lezione impartita da band come Rhapsody Of Fire e Sonata Arctica nei loro primi lavori. Quindi siamo al cospetto anche stavolta ad un album che vede nelle orchestrazioni il proprio punto forte, ma che a livello compositivo, in generale, riesce ad essere molto convincente. L'introduzione evocativa affidata a "Rising Darkness" presto lascia spazio a terre in battaglia e una musica davvero speed ed in your face. Brani come "Ancestral War" e "The Endless Wearing Fight" colpiscono duro, sono c...

RITUALHAMMER "Grand Pestilential Flame" (Recensione)

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Full-length, Werewolf Records (2025) Band finlandese che si è formata nel 2023 e che vede allinterno membri di altre band come Riivaus, Sacrificium Carmen, Mörbid Vomit, Coraxul e Wömit Angel. "Grand Pestilential Flame" appare come un manifesto di odio e distruzione verso tutto ciò che di "buono" c'è in questo mondo. Band che ricorda per certi versi l'attitudine di gente come Bestial Warlust, Order From Chaos, Vomitor, ma anche del death metal alla primissimi Deicide o Angelcorpse. La cosa che colpisce anche piacevolmente è la produzione grezza e old school ma che non penalizza gli strumenti. Un album che in nemmeno mezz'ora vi lascerà per terra stesi da un pugno di Mike Tyson, quindi non saprei nemmeno indicarvi brani migliori o meno. Il carattere di questa formazione si esplica in pezzi di breve durata, dove la batteria di Fleshpulsar Nebula non conosce limiti sia per velocità che per gusto, arricchendo i riff del chitarrista Messiah Sabbator di violen...

METAL STARZ "Metal Starz" (Recensione)

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Full-length, Buil2Kill Records (2025) Docente di chitarra rock/fusion al CPM di Milano, Luca Ballabio si presenta sul mercato discografico con un dico solista convincente e che raggruppa, fra le altre cose, tanti volti più o meno noti della scena rock italiana, con largo spazio per il cantante GL Perotti (ex Extrema - Mortado). "Metal Starz" è un disco che vive di una luce accecante fatta di metal dalle tinte progressive. Tutto sembra accomunabile a quella corrente prog metal cara a band come gli ultimi Symphony X e qualcosa dei Dream Theater più potenti e diretti. Questo aspetto è ben rappresentato già ad inizio album, quando un episodio di spessore come "Waiting For" riesce a fondere melodia e potenza alla perfezione, con un pianoforte in sottofondo che ne esalta i toni malinconici.  Questo probabilmente è uno degli episodi più malinconici del lotto, e già dalla successiva "Look At The Sky" la rabbia prende il sopravvento, con un GL Perotti (ospite d...

THE RISEN DREAD "Death From Above" (Recensione)

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Full-length, Time To Kill Records (2025) Primo album per questa band proveniente dall'Irlanda, che ci travolge con un melodic death metal davvero violento e veloce e che quindi a tratti va a toccare generi come il brutal, il deathcore e il thrash metal più oltranzista. Da rimarcare che la band al suo interno ha componenti provenienti da Italia e Brasile, comunque, giusto per dovere di cronaca. Come dicevo, l'assalto è totale e senza sosta per tutta la durata del disco, che non è elevatissima, in quanto siamo sotto i quaranta minuti di minutaggio globale, per dieci brani offerti. La prima canzone è "The Day I Died", un concentrato di riff di chitarra maligni, di voci possedute e batteria tritatutto. L'avvertimento lanciato dalla prima traccia si consolida nelle canzoni successive. "In Fear We Trust" e "Endgame Symphony" sono altri due episodi che presentano altre lezioni di violenza, la quale diventa anche più coinvolgente grazie agli stacchi t...