INFECTION CODE "Culto" (Recensione)

Full-length, Nadir Music
(2025)

Oltre vent'anni di attività e dieci album sono numeri importanti, e la band alessandrina in questione decide di assumere toni austeri sin dalla copertina, rimembrante qualcosa di vagamente death e thrash metal. Elementi che poi ritroveremo nel disco, e forse il termine "Culto", usato come titolo di questo album, sta anche a significare il culto che si potrebbe avere verso la musica metal, dato che gli Infection Code ci hanno dedicato una vita. Detto questo e detto che queste sono elucubrazioni prettamente mie, passiamo all'album, che probabilmente, lo diciamo subito, è il più strettamente metal e duro della discografia di questo combo. 

Partiti come formazione metal "di frontiera", con innumerevoli influenze extra metal, ora gli Infection Code sembrano aver trovato una quadra nel classicismo di certo thrash e melodic death metal. Quindi ampio spazio a tempi medio-velodi, voci gutturali e un riffing sempre teso come corde di un violino.

I brani sono essenziali, quasi provenissero dall'underground più profondo, e anche la resa sonora non è di quelle che si sentono oggigiorno. Tutto è stato fatto a regola d'arte, ma manca quel tocco di modernità che ormai ammanta la maggior parte delle produzioni metal odierne. I suoni sono squisitamente reali, si sente che sono persone a suonare, in una scena dove ormai è davvero difficile distinguere cosa fa l'uomo e cosa fanno i computer.

Quindi non vi consigliamo brani migliori o peggiori, perchè i peggiori non esistono. In poche parole, se amate i generi citati in apertura di recensione e un approccio piuttosto crudo ed essenziale, potete tranquillamente avvicinarvi a questo album, che di spallate ve ne tirerà parecchie, ma sempre con un controllo che forse deriva dai retaggi industrial che la band ha (o ha avuto?) nel proprio DNA per molti anni. 
Un acquisto consigliato, anche se non parliamo di un capolavoro, ma di un disco onestissimo e sincero.


Recensore: Mirco Innocenti

Tracklist:
01. Nail In The Wall
02. Great Old Ones
03. The Final Act
04. Cursed Breed
05. Dead Brain's Oblivion
06. Faceless God
07. Inner Infernus
08. Veleno
09. Plague Daemon
10. Worship Remains Underground

Line-up:
Riky Porzio - Drums 
Gabriele Oltracqua - Vocals 
Chris Perosino - Guitars 
Andrea Rasore - Bass

Links:
Bandcamp
Facebook
Instagram
Official website
SoundCloud
Spotify


Commenti

Post popolari in questo blog

ZED & DALIA NERA "Asocial Network" (Recensione)

STORMWOLF "Voyager" (Recensione)

LUCIO MANCA "Camaleontico" (Recensione)