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Visualizzazione dei post da marzo, 2024

LUCERNA "Finché la luce non si spegne" (Recensione)

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Full-length, Independent (2024) Una band che arriva già rodata nel panorama rock italiano in quanto, anche se siamo al cospetto di una band nata nel 2023, apprendiamo che " Il progetto nasce dalla passione e dalla visione di Lele Morra (DustInEyes), il cui desiderio di esplorare nuove sonorità lo ha portato a coinvolgere il chitarrista Rob Ursino (Sidhe, Impero delle ombre, Longobardeath). Alla formazione della band si sono uniti il pianista Gabriele Toia (Hideout Company, Orchestra Sinfonica di Milano, Eugenio Finardi), Riccardo Crespi (Hyades, Generation On Dope, Norimberga) al basso e Alessandro Mori (Longobardeath, Entirety, Total Death) alla batteria". Una super band? O una all star band? Va beh, andiamoci piano. Diciamo una band di navigati e capaci musicisti che cercano, proprio spulciando nella vastità di generi che hanno suonato in passato, di dar vita ad una sorta di post-rock con punte psichedeliche e progressive molto interessante. Certamente questa band ha molta

OWLBEAR "Chaos to the Realm" (Recensione)

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Full-length, Alone Records (2023) Ci risiamo, egregi signori: dagli USA arrivano questi Owlbear che, come già i Visigoth da Salt Lake City, Utah (capitanati da quel Jake Roberts che aveva messo in piedi anche la fortezza a nome Caladan Brood, inaugurata sotto il segno dei Summoning) ci propongo Heavy Metal epico, che più classico non si può! Bando quindi ad ogni evoluzione e contaminazione, e via libera a riff, progressioni e figure ritmiche che avrete ascoltato – e amato – centinaia di volte in passato. Una solida impostazione ritmica per la sezione strumentale, quindi non troppi florilegi di chitarra solista, che sa dire la sua, anche in assoli ben piazzati, ma preferisce dare spazio ai rocciosi riff che aprono power chord per poi chiuderli in palm-muting. Tutto tremendamente già sentito: gli accenti cadono sempre dove te lo aspetti, ma non è per forza un difetto: è come sentirsi a casa o alla birreria dietro l’angolo dove tutti ti conoscono da una vita. Non ci sono troppe tentazioni

Intervista ai GILIATH

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I Giliath sono una nuova realtà black metal di cui bisogna tenere conto. La qualità del loro debutto "Sefiroth" è indiscutibile e la loro devozione ad un concetto antico di black metal legato alla seconda ondata del genere non farà che far venire l'acquolina in bocca a tutti i fan di quel tipo di black metal. Abbiamo scambiato qualche parola con Dario Stella, cantante della band, mentre la nostra recensione di "Sefiroth" la potete trovare a questo link .  1 - Ciao e benvenuti su Hardheavycore webzine! Vogliamo ripercorrere i passi essenziali della carriera dei Giliath fino alla pubblicazione di "Sefiroth"? Ciao a tutti! I Giliath nascono ufficialmente nel 2020 da un'idea di Dario e Alessandro (voce e chitarra). Nel 2022 inizia la pre-produzione di Sefiroth che vede la luce ad inizio 2024 per Nova Era Records. In realtà a fine 2023 i Giliath partecipano allo split album "Del Principio e della Fine", edito sempre da Nova Era Records con la

GILIATH "Sefiroth" (Recensione)

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Full-length, Nova Era Records (2024) I Giliath provengono dalla Puglia ma evidentemente il loro sangue è tutt'altro che caldo...In questi nove episodi che compongono il loro debut album la band cerca di fare una specie di riassunto di quanto il black metal ci abbia offerto a partire dal 1992 circa fino ad oggi,  con atmosfere gelide che richiamano paesaggi innevati. Si mescolano quindi le tre principali terre che si sono rese famose per la seconda ondata del black metal: Norvegia, Finlandia, Svezia. Dobbiamo proprio soffermarci su tutte e tre queste scuole per arrivare a capire il sound dei Giliath. C'è sicuramente l'alone malsano e grezzo dei primi Darkthrone o Gorgoroth nella loro musica, ma quasi allo stesso livello si appoggia il riffing affilato e atmosferico di band finlandesi come Satanic Warmaster o Sargeist e anche quell'approccio più tecnico e ibridato col death melodico tipico della Svezia e di band come Dissection, Necrophobic o Sacramentum. Ecco quindi spie

GREAT MASTER "Montecristo" (Recensione)

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Full-length, Underground Symphony (2023) "Montecristo" è il sesto album per una delle formazioni storiche del panorama power metal italiano. Loro esistono dal 1993, ma il loro primo album è datato 2009, e parliamo dell'esordio "Underworld". Da allora la band non si è fermata e ha avuto una evoluzione notevole, tantochè in quest'ultimo "Montecristo" è quasi impossibile trovare difetti, perchè la band riesce ad attraversare il concept lirico su cui poggia questo album, che ripercorre le vicende di Edmond Dantès nello storico romanzo di Alexandre Dumas “Il Conte Di Montecristo”, in modo eccellente. L'album dopo un paio di brani introduttivi ma comunque efficaci come "Le Pharaon" e "Back Home" comincia a spingere sull'acceleratore con "The Left Hand Joke" che ,mette in mostra una band davvero sugli scudi. Parti rabbiose si intersecano alla perfezione con le tastiere di Giorgio Peccenini, e la voce di Stefano Sbrign

SFREGIO "Malmignotta" (Recensione)

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Full-length, Nadir Music (2024) Sfregio è sinonimo di goliardia ma anche di verità. E soprattutto di musica con gli attributi. Sembrano essere sbucati dagli anni Ottanta, col loro retaggio che deve molto a gente come Venom, Motorhead, Raven e Anvil e un tocco di punk rock che non guasta mai. Nove episodi compongono il loro nuovo album "Malmignotta", che si presenta come prodotto valido sin dalla copertina, con una bella figliola con il seno all'aria prorompente che tiene legati proprio i quattro componenti della band. Geniale!  In realtà questo sarà poi il leit motiv di alcuni pezzi dell'album, come ad esempio "Ciabatte e spazzolino" e "Psycho Figa", che narrano la supremazia delle donne, esseri angelici e gentili ma capaci di torturare la vita spartana e semplice di noi maschietti in modo (involontariamente?) crudele e metodico. Non c'è niente da fare, qualcosa deve essere andato storto nei processi naturali che vedono l'unione tra uomo e