SFREGIO "Malmignotta" (Recensione)


Full-length, Nadir Music
(2024)

Sfregio è sinonimo di goliardia ma anche di verità. E soprattutto di musica con gli attributi. Sembrano essere sbucati dagli anni Ottanta, col loro retaggio che deve molto a gente come Venom, Motorhead, Raven e Anvil e un tocco di punk rock che non guasta mai. Nove episodi compongono il loro nuovo album "Malmignotta", che si presenta come prodotto valido sin dalla copertina, con una bella figliola con il seno all'aria prorompente che tiene legati proprio i quattro componenti della band. Geniale! 

In realtà questo sarà poi il leit motiv di alcuni pezzi dell'album, come ad esempio "Ciabatte e spazzolino" e "Psycho Figa", che narrano la supremazia delle donne, esseri angelici e gentili ma capaci di torturare la vita spartana e semplice di noi maschietti in modo (involontariamente?) crudele e metodico. Non c'è niente da fare, qualcosa deve essere andato storto nei processi naturali che vedono l'unione tra uomo e donna la cosa ideale, o come diceva Tyler Durden (Brad Pitt) nel mitico film "Fight Club", forse bisogna riflettere se dopo essere stati allevati da sole donne, abbiamo bisogno ancora di donne per il resto della nostra vita...

Detto questo i pezzi sono uno più trascinante dell'altro, la band sa unire melodia e potenza in modo ideale e ha sempre un occhio di riguardo per le melodie vocali, che puntano praticamente sempre su ritornelli che possano rimanere stampati nella mente, e qui entra in atto parecchio bagaglio punk rock. Buona anche la produzione, non modernissima ma comunque di alto livello, e poi i testi...Ragazzi ce n'è per tutti, ma proprio tutti. 

I benpensanti quindi stiano lontani da questo album. Anche loro sarebbero oggetto di scherno e di invettive, e forse tra le rasoiate liriche di questo album ci sono anche loro. Gli Sfregio sono una band senza mezzi termini e che va dritto alla giugulare. Non amano girarci troppo attorno, attaccano gli strumenti agli ampli e ti sbattono in faccia il giusto spazio temporale per dire tutto quello che devono dire. Album quindi da avere, che prosegue una tradizione fatta di metal, punk e sfottò. Che goduria!

Recensore: Tyler

Tracklist:
01. Ciabatte e spazzolino
02. Vico dei Cartai
03. Psycho Figa
04. Plastica
05. Cinesate
06. Cinesi
07. Giocatori di Tennent’s
08. Bio
09. Non rompere i coglioni

Line-up:
Il Grinder - Bass, Vocals (backing)
Ylme - Drums
Doc - Guitars
Dirty Seth - Vocals (lead), Guitars

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