Post

Visualizzazione dei post da giugno, 2023

MORGURTH "Blood Eagle" (Recensione)

Immagine
Full-length, Ghost Record Label (2023) I Morgurth sono una realtà black metal italiana capeggiata dal polistrumentista Narthang, il quale in questo secondo full-length ci propone un metallo nero che però molto deve a formazioni come Immortal (su tutti) o ultimi Gorgoroth. L'alone freddo, glaciale e al tempo stesso epico e thrasheggiante degli ultimi Immortal è ben presente, mentre l'aspetto puramente tecnico e maligno degli ultimi Gorgoroth è quasi palese, anche se tutto sommato possiamo parlare di un sound personale e molto curato, in cui ci sono incursioni anche nell'heavy metal clasico, soprattutto per quel che concerne il riffing quadrato e non tipicamente zanzaroso e sporco della seconda ondata del black metal nord-europeo.

DEINONYCHUS "Bleak & Vile" (Recensione)

Immagine
Boxed Set, My Kingdom Music (2023) Era il 1992 quando "Odin" (pseudonimo di Marco Kehren) dava i natali al progetto Deinonychus. Inizialmente questo progetto proponeva un black metal dai tratti ossessivi e depressivi ma il tutto era abbastanza raw, poi col tempo questa realtà cominciò a condirsi di qualcosa di più elaborato e peculiare. Fecero il loro ingresso tastiere un po' più elaborate, influssi doom e pian piano la band acquisì molta personalità, in virtù di una proposta senza compromessi e di un sound riconoscibile tra mille, anche per la voce decisamente disturbante di Kehren, e dopo otto album possiamo parlare di un pezzo di storia del black metal più anticonformista e underground.

INTERLUDE OF CLARITY "Reflections” (Recensione)

Immagine
Full-length, No Reentry Records (2023) Gli Interlude Of Clarity sono la classica formazione che tanti snobberanno bollandola come troppo commerciale o che segue troppo i trend, ma che poi alla fine, una volta ascoltato l'album, tanti ne ricorderanno o ne canteranno più di una canzone...Questo è successo in passato per formazioni come i Lacuna Coil, i Linkin Park, gli Evanescence o i Nightwish e la storia si ripete, perchè tutto è ciclico e questo è innegabile...e non solo! Si deve partire proprio da queste formazioni per arrivare a capire lo stile di questa band emergente tutta italiana. 

TWILIGHT ZONE "Visions Of Freedom" (Recensione)

Immagine
Full-length, Diamonds Prod. (2022) La formazione lucchese nasce nel 1993 per mano di Stefano Giusti (basso/voce), Cristian Angelini (chitarra) e Pierluigi Salvatori (batteria). Dopo molti anni passati nel più puro underground e dopo aver inciso una manciata di demo, la band pubblica nel 2014 il primo full-length, intitolato “…The Beginning”, che vede una band alle prese con un metal vecchio stampo che si rifà molto agli Iron Maiden (lo stesso monicker richiama una canxìzone della mitica Vergine di Ferro), e l'album viene ben accolto da critica e stampa specializzata.

Intervista ai DESCENT INTO MAELSTROM

Immagine
Cominciavamo così la recensione dell'ultimo (in tutti i sensi) album dei Descent Into Maelstrom: "Spiace davvero che i Descent Into Maelstrom si siano sciolti proprio nel momento in cui le cose si stavano facendo davvero interessanti. " Dei Consentes " è un album che divora l'anima con un suono apocalittico, dissonante e cervellotico".  Ora Andrea Bignardi ci svela qualche particolare in più. Buona lettura! 1 - Ciao ragazzi e benvenuti su Hardheavycore webzine! Vogliamo ripercorrere i passi essenziali della vostra carriera fino alla pubblicazione di "Dei Consentes"? Ciao! Dunque, il progetto è partito nel 2016, era un progetto studio solista dove solo io (Andrea Bignardi) lavoravo a pezzi melodic death. Con l'arrivo degli altri componenti, Mattia (chitarra solista), Peter (chitarra ritmica) e Michele (basso), abbiamo iniziato a fare lavori sempre più complessi come Iconoclasm, per poi arrivare all'estremo Gehenna. Tutto questo percorso è st