DEINONYCHUS "Bleak & Vile" (Recensione)


Boxed Set, My Kingdom Music
(2023)

Era il 1992 quando "Odin" (pseudonimo di Marco Kehren) dava i natali al progetto Deinonychus. Inizialmente questo progetto proponeva un black metal dai tratti ossessivi e depressivi ma il tutto era abbastanza raw, poi col tempo questa realtà cominciò a condirsi di qualcosa di più elaborato e peculiare. Fecero il loro ingresso tastiere un po' più elaborate, influssi doom e pian piano la band acquisì molta personalità, in virtù di una proposta senza compromessi e di un sound riconoscibile tra mille, anche per la voce decisamente disturbante di Kehren, e dopo otto album possiamo parlare di un pezzo di storia del black metal più anticonformista e underground.

Tutto ciò nasceva anche in una zona dove il black metal non attecchì mai veramente, ovvero l?olanda, e proprio in virtù di questa provenienza geografica, anche, potremmo parlare dei Deinonychus come di una realtà oltre che originale, quasi unica per diversi aspetti. My Kingdom Music festeggia il trentennale dei Deinonychus con una raccolta monumentale, un boxset che contiene tutti gli album della band e in più grafiche nuove e altre chicche, tutto stampato in tiratura ultra limitata di 66 copie numerate.

Ricordiamo che questa band ebbe uno scioglimento che durò circa dieci anni e poi tornò con l'album della reunion del 2017, ovvero l'imperdibile “Ode to Acts of Murder, Dystopia and Suicide”. In “Bleak & Vile” si ripercorrono i sentieri della mente contorta e malata di Kehren, le sue vocals che nello scream ebbero poi pochi eguali a livello di impatto emotivo, e mi viene in mente solo Nattramn dei Silencer per voler fare a tutti i costi un accostamento credibile.

Ma si ripercorrono anche i sentieri del black/doom, che poi ebbe altre derivazioni come il funaral doom, e anche si intravedeva già il seme del depressive black metal, che nell'anno di pubblicazione del primo album di questa band, "The Silence of December", era stato messo un po' a fuoco probabilmente dal solo Burzum e pochi altri, ma che si definì meglio pochissimo dopo. Quindi sono tanti gli spunti che i Deinonychus diedero al metal estremo underground, anche se poco gli venne poi effettivamente riconosciuto. Questo e altri motivi fanno di questo box un qualcosa di prezioso e che merita molta attenzione.

Recensore: Mirco Innocenti

Discs/Tracklist:
1. The Silence of December 59:53
2. The Weeping of a Thousand Years 01:03:28
3. Ark of Thought 43:21
4. Deinonychus 48:41
5. Mournument 57:27
6. Insomnia 44:22
7. Warfare Machines 33:13
8. Ode to Acts of Murder, Dystopia and Suicide 45:09

TOTAL RUNNING TIME: 06:35:34

Commenti

Post popolari in questo blog

MEGHISTOS "The Reasons" (Recensione)

GOTLAND "Rise" (Recensione)

Intervista ai NECROART