GILIATH "Sefiroth" (Recensione)


Full-length, Nova Era Records
(2024)

I Giliath provengono dalla Puglia ma evidentemente il loro sangue è tutt'altro che caldo...In questi nove episodi che compongono il loro debut album la band cerca di fare una specie di riassunto di quanto il black metal ci abbia offerto a partire dal 1992 circa fino ad oggi,  con atmosfere gelide che richiamano paesaggi innevati. Si mescolano quindi le tre principali terre che si sono rese famose per la seconda ondata del black metal: Norvegia, Finlandia, Svezia.

Dobbiamo proprio soffermarci su tutte e tre queste scuole per arrivare a capire il sound dei Giliath. C'è sicuramente l'alone malsano e grezzo dei primi Darkthrone o Gorgoroth nella loro musica, ma quasi allo stesso livello si appoggia il riffing affilato e atmosferico di band finlandesi come Satanic Warmaster o Sargeist e anche quell'approccio più tecnico e ibridato col death melodico tipico della Svezia e di band come Dissection, Necrophobic o Sacramentum. Ecco quindi spiegato a grandi linee il suono che fuoriesce da questo "Sefiroth", un prodotto davvero sorprendente per certi aspetti, suonato e prodotto bene e dove la band non perde mai l'ispirazione, consegnandoci sempre brani all'altezza del genere proposto.

C'è la giusta alternanza tra momenti più atmosferici ed altri più sfrontati e devoti alla velocità, ma alla fine il disco suona come un grande affresco di black metal completamente devoto alla causa e riconoscente verso i maestri. Ogni tanto ci sono vaghe incursioni di testiere e voci femminili, ma rappresentano davvero una minima parte dell'album, perchè l'approccio si mantiene classicamente black metal old school dall'inizio alla fine. Non aspettatevi però un album prodotto male o dove qualcosa appaia sguaiato e "raw". Questa band ama ripercorrere territori classici ma vuole farlo con classe e con suoni per nulla abbozzati. 

Il disco è molto curato da questo punto di vista, e di questo aspetto dovranno tenerne conto gli appassionati di black metal che vogliono che nel 2024 un album suoni ancora come "Transilvanian Hunger". In questo senso, siamo proprio dalla parte opposta, e qui spuntano anche riferimenti a band sottovalutate ma che hanno fatto grandi e curatissimi album come Setherial o Thy Primordial. In ogni caso, un ottimo inizio per questa band.

Recensore: Mirco Innocenti

Tracklist:
1. Hail Giliath
2. Shining More Than Light
3. Pray of the Storm
4. Sefiroth
5. Where Shadows Are
6. You'll Still Be
7. Let'em Burn Again
8. I Am Alive
9. Ascension

Line-up:
Dario Stella - Voice
Alessandro Dionisio - Guitar
Domenico Devito - Guitar
Vito Volpicella - Bass
Lorenzo Chiafele - Drums

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