HONEYBOMBS "There Is An Elephant In The Room" (Recensione)

Full-length, Underground Symphony Records
(2025)

La band HoneyBombs è stata fondata nel 2012 a Roma dal chitarrista Alex Rotten. All'inizio ci furono diversi cambi di formazione ma la band comunque ha sempre suonato dal vivo, e nel 2017 arriva l'album di debutto, intitolato "Wet Girls And Other Funny Tales". Come prometteva il titolo, l'album conteneva per lo più canzoni allegre. La band ha ricevuto molte reazioni e recensioni positive per quell'uscita ma anche dopo la band dovette affrontare diversi cambi di formazione. Oltre ad Alex Rotten, solo il cantante Andrew Skid è rimasto a portare avanti la band. Dopo la pandemia di Coronavirus, gli HoneyBombs hanno iniziato a lavorare al loro secondo album, il qui presente "There Is An Elephant In The Room". 

Questa volta la band cerca di essere varia e infatti il disco contiene un po' dell'allegria degli esordi, ma anche diverse canzoni più introspettive e per certi versi malinconiche come "Hidden In Me", "Ascension", "Ocean In A Drop", o "Awareness Birth". Fanno da contraltare però pezzi per lo più positivi e che potrebbero rappresentare una ipotetica fusione tra il power metal e l'aor, come succede in "Living Among The Lies", "Astenich" o "Feels Like Heaven" (ma l'elenco degli episodi più energici potrebbe continuare a lungo).

Il disco in questione dura oltre un'ora, lasso di tempo nel quale la band cerca di offrire per lo più uno spaccato di metal ben prodotto e sicuramente ben eseguito anche se, a parte i pezzi più introspettivi, gli altri tendono un po' a somigliarsi fra loro, anche per un uso quasi ingombrante dei cori di voce, presenti in quantità massiccia a dare supporto al cantante Andrew Skid. Il tutto suona un po' troppo leggero per poter rappresentare un prodotto di heavy metal in senso stretto, ma non è detto che la band volesse raggiungere quel tipo di risultato. Possiamo trovare il power-speed metal di Helloween e Gamma Ray, come anche le venature melodiche di queste band, gli ammiccamenti ad una forma di hard rock radiofonica, e in certi pezzi si ha la sensazione che la band voglia ritagliarsi uno spazio consistente anche tra gli ascoltatori extra-metal.

In tutto questo non mi rimane che esprimere la mia perplessità di fronte a questo album, ma unicamente se lo si vuole incatenare ad un concetto di metal in senso stretto. Se invece lo guardiamo da un'angolatura diversa e di più ampie vedute, allora questo "There Is An Elephant In The Room" risulta un album davvero piacevole, e si sente lo sforzo che ha richiesto. Non è facile realizzare un album di circa settanta minuti nel quale la qualità non viene mai meno e dove tutto scivola via in modo ottimale. Non resta che aspettare il prossimo album per vedere dove la band andrà a parare, se si indurirà ancora oppure il contrario. Album quindi promosso, anche se rimane un po' criptica la scelta stilistica attuata dalla band, ancora da definire in modo ottimale.

Recensore: Mirco Innocenti

Tracklist:

1. Living Among The Lies
2. Astenich
3. Feels Like Heaven
4. Hidden In Me
5. Spit On You
6. Berserk
7. Ocean In A Drop
8. Awareness Birth
9. Ascension
10. Insane’s Mind
11. Falling Water
12. Thanatophobia
13. Lothario Foppish
14. Pavor Nocturnus
15. Antinomy 
 
Line-up:
Andrew Skid – vocals
Alex Rotten – guitar
Doctor Gain – guitar
Luke Vanilla – bass
Dany Cool – drums

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