Intervista ai KALAH


Se volete essere travolti da un metal moderno, molto influenzato dall'elettronica, con chitarre ribassate in pieno stile djent/metalcore e il tutto spruzzato con un po' di power metal, allora provate a dare un ascolto al secondo album di questi romagnoli Kalah. Noi l'abbiamo recensito QUI e ne siamo rimasti più che ben impressionati! Ora tocca alla band rispondere alle nostre domande. Buona lettura.

1 - Ciao e benvenuti su Hardheavycore webzine! Vogliamo ripercorrere i passi essenziali della carriera dei Kalah fino alla pubblicazione di "And Yet It Dreams"?
Alessio: i Kalah sono nati nel 2020 e dopo aver pubblicato un paio di EP autoprodotti nel 2022 siamo usciti col nostro debut album “Descent into Human Weakness” tramite la tedesca Pure Steel Records ed abbiamo avuto l’occasione di aprire a grandi band come Vision of Atlantis, Seventh Wonder e Deathless Legacy. Nel 2023, tra un live e l’altro, ci siamo impegnati nel dare un successore al primo album ed eccoci qui nel 2024 con il nuovo “And Yet It Dreams”.

2 - Di cosa trattano le liriche di questo album?
Claudia: Nella stesura dei testi ci siamo ispirati a scrittori come Asimov, Dick o i fratelli Strugackij. Il concept tratta di una AI senziente in una società distopica e sull'orlo di una catastrofe ambientale. “And yet it dreams” nasce e si sviluppa da questa frase: “quando dormo non so nulla di me”. Questo è il primo passo del nostro protagonista (XLV) verso una consapevolezza di se e del pericolo imminente a cui gli esseri umani non vogliono interessarsi. Dietro alla novella sci-fi c'è un forte messaggio ecologista e l'attenzione dell'ascoltatore vuole essere portata pian piano su questo.

3 - Quali sono le vostre influenze musicali e come sono cambiate nel tempo?
Alessio: a mio avviso siamo partiti come una sorta di “power metal sotto steroidi”, che ai ritornelli epici univa un riffing serrato a metà tra Meshuggah ed In Flames, ed inserti di musica elettronica. Nel nuovo album a prevalere è a mio avviso la componente progressive. C’è sempre tanta melodia, ma il livello di complessità si è alzato.
Mario: il bello di essere in così tanti è proprio quello di provenire da generi diversi ed avere influenze diverse. Senz’altro i primi pezzi avevano un marchio più Power, ma con il tempo abbiamo cercato di esplorare più strade e generi, il riffing si è fatto più serrato, i Synth più portanti, la voce più estrema e la cassa… beh.. più dritta (ride).

4 - Chi ha prodotto l'album e dove è stato registrato?
Alessio: l’album è stato prodotto da Roberto Priori nei Pri-Studios di Bologna. Ci eravamo affidati a lui anche per il primo album e come si dice in questi casi “squadra che vince non si cambia!”

5 - State già lavorando a nuova musica? E pensate che ci saranno cambiamenti importanti nel vostro sound?
Enrico: capita spesso nel bel mezzo della notte, mentre il mondo civilizzato riposa, che arrivi un messaggio: “sentite questo, mi è venuta un' idea”. Chi siamo noi per dire alle idee di non disturbarci? Buona parte del nostro sound è caratterizzato dal cambiamento, ancora non abbiamo una tappa delineata per le prossime produzioni, ma sicuramente cercheremo di stupirci da soli.
Mario: l’ispirazione, come diceva Enrico, può arrivare in qualsiasi momento e in tal senso, cerchiamo di cogliere sempre ogni idea o spunto che ci arriva. Il nostro stesso nome, “Kalah”, ci esorta al cambiamento e in tal senso, non escludiamo ulteriori stravolgimenti. Quali saranno tali cambiamenti? È troppo presto per rivelarlo!


6 - State per caso pianificando dei live show?
Alessio: mentre parliamo siamo freschi reduci dal Release Party all’Alchemica Music Club di Bologna, dove abbiamo portato live per la prima volta alcuni brani nuovi ed alcune soluzioni scenografiche per far calare il pubblico ancor di più nel concept futuristico. Credo che saranno una parte importante dei nostri live show d’ora in poi. Suoneremo a Maribor in Slovenia a fine aprile e stiamo preparando qualche nuova sorpresa.

7 - Quali obiettivi vi siete prefissati prima di partire in questa avventura con Kalah e dove pensate di essere già arrivati?
Enrico: Difficile determinare la traiettoria dopo solo due album, sempre che di traiettoria si possa parlare. Ogni esperienza, ogni gruppo che incontriamo sul palco (o anche sotto, siamo tanto fruitori di musica che creatori) ci sprona a nuove vette, ci indirizza verso strade che non abbiamo esplorato prima e che non pensavamo di esplorare prima, ci benda gli occhi, gira tre volte su noi stessi e poi ci spedisce avanti. Proseguiamo zigzagando, non per eccessi alcolici (non confermato per tutti noi in realtà) ma perché ci sono mille ispirazioni che vale la pena sviluppare in questo mondo.

8 - Quali sono gli artisti che più vi hanno influenzato?
Claudia: Io provengo da una famiglia di musicisti e questo per me è stato cruciale. Forse ciò che mi ha influenzata di più è stato proprio l'essere cresciuta in questo tipo di ambiente, intriso in particolar modo di progressive rock e di punk.
Alessio: io sono principalmente un fan del power metal, ma apprezzo il metal in quasi tutte le sue forme.o Sono convinto che questo genere abbia ancora molto da dire, soprattutto vista la sua apertura alle contaminazioni. Chi dice il contrario… è probabilmente stufo e dovrebbe passare ad altro.
Mario: Io sono cresciuto a pane e Hard Rock, ma con il tempo ho aperto sempre di più la mente a tutti i generi, oltre al Metal, mi piace anche spaziare con il Blues, il Funky e il Fusion. Cerco sempre di ascoltare di tutto e di più con la speranza che queste influenze si sentano nel nostro sound.

9 - Abbiamo finito. Lascio le parole conclusive a voi!
Claudia: grazie HARDHEAVYCORE per averci dedicato questo spazio. Un abbraccio a voi e a tutti i lettori!


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