Intervista agli IGNIS ABSCONDITUS


Oggi parliamo di dark rock, dark metal e di tutta una serie di elementi che gli Ignis Absconditus riescono a far rientrare nella loro proposta sonora, così pregna di mistero e sensazioni negative, intime e pessimiste. Lasciamo la parola a loro!
PS: A questo link potete trovare la nostra recensione di "Golden Horses Of A Dying Future".

1 - Ciao e benvenuti su Hardheavycore webzine! Vogliamo ripercorrere i passi essenziali della carriera degli Ignis Absconditus fino alla pubblicazione di "Golden Horses Of A Dying Future"?
Ciao. Gli Ignis Absconditus si sono formati dalle volontà di Henry e Noctuaria per fare musica acustica, ispirandosi a band come Death in June: dopo qualche anno di gestazione, nel 2020 uscì il nostro primo lavoro, un EP intitolato "Lost Equilibrium", pubblicato per la nostra piccola etichetta Obscurus Records, in sole 20 copie, nel formato minidisc. Nel frattempo il sound si arricchì di arrangiamenti più complessi e più tendenti al rock acustico, così, nel 2022 uscì, sempre per la nostra Obscurus il primo album, intitolato "Portrait of Beyond". Questo da un lato ci permise di suscitare l'interesse della My Kingdom Music, e d'altro canto a passare a suoni elettrici, perchè necessitavamo di maggiori possibilità espressive. Nel tardo 2022 iniziammo a comporre nuovo materiale e la nostra nuova futura etichetta My Kingdom Music ci esortò a continuare sino a completare un intero album, quello che poi è diventato "Golden Horses...".

2 - Di cosa trattano le liriche di questo album?
Le liriche, ad opera quasi totalmente di Noctuaria, non vogliono essere esplicitamente univoche e ben precise: ella trae ispirazione dalla sua vita passata, da sogni, da paure, da stati d'animo e poi le trasfigura in testi sintetici ma pregni di significati ed evocativi. Ognuno può trarne la sua personale interpretazione. Spesso anche i suoni delle parole vengono modificati e distorti per seguire le atmosfere del pezzo, è una sorta di metamorfosi che conduce quasi ad un linguaggio magico, viatico che conduce in altri mondi.

3 - Quali sono le vostre influenze musicali e come sono cambiate nel tempo?
Per quanto riguarda strettamente Ignis, come anticipato, siamo partiti dalle suggestioni neofolk dei Death in June per poi assestarci su coordinate più post-punk e goth rock nell'attuale album: a queste vanno senz'altro aggiunte spruzzate di metal estremo bizzarro e avantgarde e qualcosa anche di più sperimentale, tipo la recente produzione di Tom Waits.

4 - Chi ha prodotto l'album e dove è stato registrato?
Voci, tastiere e segnali chitarre e basso sono state registrate nel nostro home studio Camera Ardente: ci siamo poi spostati negli Unreal Sound Studios di Jimmy Priest, chitarrista dei The Mugshots, ove nelle sue sapienti mani sono stati fatti i reamping, le riprese di batteria, il mix e la produzione finale. É stato un processo piuttosto laborioso e lungo ma, per fortuna, non avevamo particolari pressioni: in questo modo abbiamo potuto anche sperimentare soluzioni diverse e, alla fine, siamo giunti ad un sound organico e reale, per nulla plasticoso ed omologato come molte uscite odierne.

5 - State già lavorando a nuova musica? E pensate che ci saranno cambiamenti importanti nel vostro sound?
Attualmente non stiamo lavorando a nuova musica, preferiamo concentrarci sulla promozione di questo disco che per noi è stato un passo molto importante: ho comunque già avuto delle visioni sul futuro, ad esempio, non escludo che inseriremo nuovamente chitarre acustiche oltre che altri strumenti, insieme all'ossatura rock che ormai ci contraddistingue. Di certo, nel futuro, vorrei riuscire a trasmettere le stesse atmosfere di "Golden Horses..." con meno elementi, ossia sottraendo al suono, piuttosto che aggiungendo.


6 - State per caso pianificando dei live show?
Non abbiamo ancora fissato alcunché ma ci piacerebbe, siamo in fase organizzativa: come dicevo, vorremmo promuovere il più possibile questo lavoro anche con delle date selezionate.

7 - Quali obiettivi vi siete prefissati prima di partire in questa avventura con gli Ignis Absconditus e dove pensate di essere già arrivati?
Con Ignis Absconditus, come con gli altri nostri progetti che ricordo sono Nebrus, Nott e FDP, non vogliamo far altro che comporre e registrare musica che ci piace e in questo senso l'obbiettivo è raggiunto. Con Ignis in particolare, visto il genere, da certi punti di vista, meno ostico degli altri nostri progetti, speriamo di poterlo far apprezzare a più persone possibili.

8 - Quali sono gli artisti che più vi hanno influenzato?
Oltre che i già citati Death in June e Tom Waits, direi Rozz Williams e i suoi vari progetti (Christian Death e Shadow Project in primis), Joy Division, Bauhaus, Diamanda Galas, Portal, Ved Buens Ende, Blut Aus Nord, Type O Negative.

9 - Abbiamo finito. Lascio le parole conclusive a voi!
Grazie per il vostro interesse e per lo spazio concesso; consiglio ai lettori di cercare i tesori della musica nell'underground, senza farsi influenzare dal mainstream, vi assicuro che non ve ne pentirete!


Intervista a cura di Mirco Innocenti

Links:
– MY KINGDOM MUSIC: https://linktr.ee/mykingdommusic
– IGNIS ABSCONDITUS: https://www.facebook.com/IgnisAbsconditus

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