Intervista agli ARTIFICIAL HEAVEN


Gli Artificial Heaven hanno realizzato un album di debutto davvero bello e trascinante. "Digital Dreams" è un disco che incarna in pieno l'hard rock e lo ibrida con tentazioni new wave e dark, su un concept che tratta di intelligenza artificiale e digitalizzazione in generale. Insomma, tutto molto interessante! Ne Parliamo con Fed Venditti, chitarrista della band.

1 - Ciao e benvenuti su Hardheavycore webzine! Vogliamo ripercorrere i passi essenziali della carriera degli Artificial Heaven fino alla pubblicazione di "Digital Dreams"?
Ciao e grazie per ospitarci nelle vostre pagine. Allora, la carriera degli AH non è molto lunga, anzi direi il contrario. Ci siamo formati a fine 2021 e nell’arco di pochi mesi avevamo già il materiale pronto per il disco. Ci siamo rodati dal vivo per tutto il 2022, poi abbiamo deciso di rinchiuderci negli Outer Sound Studios di Peppe Orlando (Foreshadowing – Inno) e dar vita al nostro debutto, avvalendoci della preziosa collaborazione di ospiti illustri del panorama underground nazionale: da Francesco Sosto (sempre nei Foreshadowing) e Riccardo Studer degli Stormlord. Una volta siglato il contratto con la My Kingdom il cerchio si è chiuso.”

2 - Di cosa trattano le liriche di questo album?
“Digital Dreams", come suggerisce il titolo, è un concept album sulla rivoluzione digitale che ci ha investito come un tornado negli ultimi anni. Quasi tutti i brani del disco hanno questa tematica di fondo, anche se le tracce non sono unite come nei classici concept album tipo Operation Mindcrime. Dalla visionaria Log On, in cui invitiamo il pubblico a riconnettersi con la propria anima fino alla Orwelliana Dark Room il disco è un susseguirsi di testi distopici nei quali l’uomo non è più al centro dell’universo. Poi ci sono tracce come Electric Rain nella quale trattiamo della pioggia acida che ci cade in testa ogni giorno. Non siamo totalmente contro la tecnologia, ci sono molte cose positive al suo interno ma semplicemente vogliamo sottolineare i pericoli che ne possono derivare se usata in modo sbagliato.

3 - Quali sono le vostre influenze musicali e come sono cambiate nel tempo?
Posso rispondere per me stesso, dal momento che negli anni ho quasi radicalmente cambiato i miei gusti personali. Sono cresciuto a pane e metallo, da quando ho 13 anni ascolto senza soluzione di continuità: Black Sabbath, AcDc, Kiss, Iron Maiden e Slayer. Ma poi negli anni ho iniziato ad ascoltare grunge, nu metal, prog fino ad abbracciare la new wave e il goth. Poi mi piace la musica cantautoriale e l’elettronica spinta. Insomma, credo che un musicista debba ascoltare le sonorità più diverse per poter avere più ingredienti da cui scegliere.”

4 - Chi ha prodotto l'album e dove è stato registrato?
Come accennavo prima, il disco è stato mixato da Peppe Orlando, un vero professionista del settore. In passato avevo già registrato da lui, ma dalla volta precedente erano passati più di dieci anni quindi tornarci è stato divertente e piacevole.”

5 - State già lavorando a nuova musica? E pensate che ci saranno cambiamenti importanti nel vostro sound?
Si, abbiamo diversi brani in cantiere. Non so esattamente se ci riusciremo, ma ci piacerebbe cambiare le coordinate sonore del prossimo disco. Non di molto, ma vorremmo esplorare anche sonorità acustiche, magari dedicando un lato intero del disco ad atmosfere notturne e più intime. Alla fine riproporre un album due volte non è una buona idea e poi francamente sarebbe anche un esercizio di stile inutile e dannoso.


6 - State per caso pianificando dei live show?
Da pochissimo abbiamo presentato l’album al Traffic, una serata memorabile dato che il locale era pieno. Al momento stiamo valutando diverse opzioni per suonare fuori città, ma non c’è nulla di concreto. Ci spostiamo solo se vale la pena.

7 - Quali obiettivi vi siete prefissati prima di partire in questa avventura con gli Artificial Heaven e dove pensate di essere già arrivati?
Sicuramente registrare un album è stata una sfida vinta. E anche firmare per la My Kingdom è stato un altro traguardo raggiunto tutti insieme. Credo che ricevere tante recensioni positive e vedere che il disco piace è un obiettivo non scontato. Adesso penso che siamo più consapevoli di quello che possiamo fare insieme e il prossimo disco sarà un ulteriore passo in avanti.

8 - Quali sono gli artisti che più vi hanno influenzato?
In generale citerei: Sisters of Mercy, Cult, Bauhaus, Litfiba, Iggy Pop, Mission, Fields of the Nephilim, Joy Division, Misfits, Dead Kennedys.

9 - Abbiamo finito. Lascio le parole conclusive a voi!
Grazie a tutti e se vi piace il disco comprate il fisico, ci darete la possibilità di tornare in studio. Seguiteci sulle nostre pagine social.


Intervista a cura di Mirco Innocenti

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