NEFESH CORE "Getaway" (Recensione)

Full-length, Rckshots Records
(2020)

Band che arriva dalla collaborazione di David Brown e Stefano “The Ghigas” Calvagno (Metatrone), quindi partiamo già con le giuste credenziali, visto che personalmente ho sempre ammirato i Metatrone e li reputo una delle migliori formazioni di prog metal.. Ma le sorprese arrivano subito, perchè questo "Getaway" è lontano anni luce dal prog metal offerto dai Metatrone. In questo caso siamo di fronte ad un gothic rock/metal che si rifà sia ai grandi nomi del rock più oscuro degli anni Ottanta (The Cult ad esempio), ma anche ai maestri della dark/new wave music, con molti punti in contatto con artisti come Sisters Of Mercy o The Cure.

In ogni caso la componente rock, quella che tutti noi rocker vogliamo insomma, è ben presente, se non dominante. L'apertura affidata alla title track è potentissima, con la band che mostra un ottimo tiro. La voce di David Brown riempie e riscalda gli animi, è calda e potente, melodica, molto bella. La band suona davvero bene è questo lo vedremo anche, se non soprattutto, con l'andare avanti dell'album, perchè ci saranno episodi un po' più vari e che mettono in mostra varie anime della band. Ad esempio "Scandal" sembra rimembrare alcune influenze prog che la band ha in un certo senso nel proprio DNA, ma poi si sviluppa in un brano dove le tastiere e le chitarre pulite offrono ampi spiragli di melodia. Questo è un pezzo molto indicativo di cosa offre questa band, ovvero hard rock keyboard oriented e dalle tinte dark. Tutti aspetti ripresi anche in altri pezzi, come ad esempio la ritmata ed adrenalinica "Unerasable".

Ma qualcosa sembra cambiare decisamente con brani come "Another Break To Life" o "Stormraven" che verso la metà dell'album ci fanno addentrare nella parte più nebbiosa di questo album. Le sensazioni che pezzi come questi trasmettono sono bellissime. Si sente la malinconia, la disperazione, l'inquietudine di questi musicisti, che riescono a davvero a far immedesimare l'ascoltatore nella loro emotività. Pezzi da pelle d'oca insomma, dove si sente chiaramente l'influenza degli ultimi Tiamat, ma soprattutto Type O Negative, ma volendo anche Paradise Lost. E in questo caso come non consigliarvi di reperire la loro cover di "Lullaby" dei The Cure? Anche in questo caso la band ha omaggiato dei grandi mettendoci il proprio talento, la propria rock attitude, appesantendo molto questa vera e propria hit della band di Roberth Smith.

Tornando a parlare di questo album, niente paura, il rock/metal presto torna a graffiare con pezzi quali "Wake Me, Rain" che si presenta veloce e diretta, ma anche la pesantezza di una "Otherside" colpisce in pieno volto, col suo riffing di chitarra massiccio e le sue aperture melodiche che però questa volta si presentano quasi inaspettate e cariche di atmosfera, anche grazie ad un bellissimo lavoro di tastiere e/o synth e un assolo di chitarra che sul finale colpisce appieno, prima dell'ultima ripartenza hard rock che chiuderà il brano all'insegna della potenza.

Un album come questo è da ascoltare e riascoltare negli anni, è praticamente uno di quei dischi che devono rimanere saldi nelle nostre collezioni di dischi, dove ogni canzone è più bella di quella prima, dove le emozioni regalate sono sempre fortissime e dove tutto funziona a meraviglia, compresa una produzione spettacolare. Da comprare o ascoltare obbligatoriamente!

Recensore: Mirco Innocenti

Tracklist:
01. Getaway
02. Scandal
03. Unerasable
04. Another Break To Life
05. Stormraven
06. The Mafia Mentality
07. Wake Me, Rain
08. Otherside
09. Try To Climb
10. The Fortune Lies

Line-up:
David Brown: voce principale, growl e tastiere
Ghigas: basso e cori
Francesco “Frankie” Mingiardi: chitarre
Andrea "Vlady" Marchese: batteria

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