DRAGONHAMMER "Second Life" (Recensione)
Full-length, My Kingdom Music
(2022)
Anche se ci troviamo di fronte ad un album datato 2022, non ci lasciamo mai sfuggire l'occasione per recensire ottima musica. E' anche il caso di questo ultimo album dei nostrani Dragonhammer, una band attiva da poco meno dei più noti Rhapsody Of Fire e che, sostanzialmente, propone grossomodo lo stesso stile musicale ma non solo, anche artwork e liriche trattano temi fantasy come succede per la band originaria di Trieste.
Ma a scanso di qualche somiglianza evidente, questo "Second Life" appare un po' più improntato sul metal classico, oltre che sul power/speed metal di stampo sinfonico proposto dai Rhapsody Of Fire o da altri grandi nomi. Se ad inizio album, una "Kingdom of the Ghosts" fa pensare al solito album power metal sparato con doppia cassa incessante e ai soliti cori epici (di cui gli Hammerfall sono maestri), il resto dell'album si dimostra più vario e già dalla terza traccia, cioè "Diamond of Peace" la band inizia a rallentare i ritmi e offrire un metal roccioso e dai toni epici, con la parte sinfonica messa un po' da parte.
Si rialzano i bpm con "Into the Warrior’s Mind", con un grande lavoro alla batteria da parte di Marco Berrettoni, un vero treno lanciato a folle velocità. Grande potenza e tecnica vengono espresse anche dal resto della band. Le chitarre tessono riff affilati e assoli fulminei che ammiccano ad uno stile neoclassico proposti uno dietro l'altro senza , e la voce di Mattia Fagiolo non si lancia in acuti sperticati, ma sa farsi valere lo stesso in termini di feeling ed emozionalità.
"Fallen Brother", "The Rising" "Ending Legacy" sono gli unici pezzi più rilassati della tracklist, con l'ultima delle tre elencate che è interamente strumentale e dai toni fiabeschi e intimi. Questi brani puntano molto su atmosfere malinconiche ma comunque fiere, un po' come se fosse il riposo del guerriero dopo estenuanti battaglie, mentre per il resto dei brani vale un po' ciò che abbiamo detto finora. Velocità che si alterna a qualche mid tempo ("Diamond of Peace", ad esempio), e una qualità che non cala mai, fino al finale che vede in brani come "Silver Feathers" e "Second Life" altre tracce meritevoli e potentissime.
Un disco che adesso necessita di un successore, perchè sono già passati quasi tre anni e vogliamo constatare se questa band saprà ancora migliorarsi rispetto a dei livelli super espressi in questo album. Per i fan del power metal, album imperdibile
Recensore: Mirco Innocenti
Tracklist:
1. Prelude to Conquest
2. Kingdom of the Ghosts
3. Diamond of Peace
4. Into the Warrior’s Mind
5. Shattering Hope
6. Fallen Brother
7. Sickness Divine
8. The Rising
9. Silver Feathers
10. Second Life
11. Ending Legacy
Line-up:
Gae Amodio - Bass
Giulio Cattivera - Keyboards, Vocals (backing), Orchestrations, Lyrics, Songwriting, Vocals (choirs)
Flavio Cicconi - Guitars, Lyrics, Songwriting
Alessandro Mancini - Guitars, Orchestrations, Songwriting
Marco Berrettoni - Drums
Mattia Fagiolo - Vocals, Lyrics
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