Intervista ai BLACK PROPAGANDA
Black Propaganda: un monicker forte per una band altrettanto forte, bastarda, velenosa. Partendo da una base fortemente thrash metal, i torinesi danno fuoco a tutto con un nuovo ep intitolato "Modern Prometheus". Parliamo con Eric Di Donato (batterista) e Paolo Tabacchetti (bassista).
1 - Ciao e benvenuti su Hardheavycore Webzine! Vogliamo cominciare parlando del vostro nuovo ep "Modern Prometheus"?
Paolo: ciao e grazie per l’intervista. “Modern Prometheus” é il nostro terzo lavoro, pronto già da qualche anno ma completato con le voci solo dopo l’ingresso di Riccardo nella formazione e registrato poi nel 2023 dopo che la formazione si è ulteriormente stabilizzata con me al basso. Musicalmente è l’evoluzione del nostro sound, sempre molto thrash “old school” con influenze death metal, groovy e furioso, pur con alcuni momenti più melodici rispetto al passato. Dal punto di vista lirico si tratta di un breve concept e parla di alcuni episodi e alcuni temi della storia dell’URSS. Provare i brani con la nuova lineup e registrare questo EP dopo anni di silenzio discografico è stato entusiasmante e divertente!
2 - Quali sono le vostre influenze musicali e che peso hanno avuto sul vostro sound?
Paolo: le influenze principali sono piuttosto old school e si possono far risalire alle band thrash metal degli anni ‘80-‘90 di cui siamo tutti appassionati, in particolar modo Slayer, primi Metallica, Kreator, Sepultura ecc a cui aggiungerei anche Pantera, Death e i Voivod. Il sound dei BP risente molto di queste influenze ma non è tutto lì ovviamente, visto che siamo piuttosto eclettici nei nostri ascolti, siamo di generazioni differenti e ognuno di noi ascolta generi molto diversi dagli altri e porta la propria sensibilità musicale nella band. Ci tengo poi a dire quanto sia stato e sia ancora importante l’ascolto e il confronto con le altre band italiane. Veniamo da una città, Torino, che all’inizio degli anni 90 ha avuto un momento importante di fermento artistico per quanto riguarda la musica metal, momento che è stato per noi estremamente importante e ha segnato il nostro modo di fare musica.
3 - Che tematiche affrontano i testi delle vostre canzoni di solito?
Eric: Solitamente parliamo di malvagità umana, di temi sociali e di temi politici. Il nostro monicker è il simbolo di ciò del quale vogliamo parlare e dei temi che vogliamo affrontare. Questo EP si differenzia dai lavori precedenti in quanto ogni bravo parla di un evento storico accaduto nell'ex URSS, tuttavia rimane il messaggio di fondo.
4 - Cosa cercate di offrire in un vostro live? Al momento state suonando dal vivo?
Eric: I live sono importantissimi per noi. A chi viene ai nostri live vogliamo trasmettere grinta, una rabbia positiva nonché una valvola di sfogo contro questa società che a volte ci spinge a reprimere chi siamo e quello che vogliamo. Noi stessi quando saliamo sul palco vogliamo divertirci ma al tempo stesso sfogarci per tutto ciò che viviamo ogni giorno. Abbiamo alcuni live in programma per il mese di novembre e stiamo cercando di lavorare per trovare nuove date.
5 - "Modern Prometheus". Che cosa rappresenta questo titolo?
Paolo: il titolo Modern Prometheus racchiude in sé il significato delle liriche di questo EP. Contrariamente a Prometeo che voleva portare il fuoco agli uomini perché potessero migliorare se stessi, l’uomo moderno gioca con il fuoco non per migliorarsi ma per la brama di potere sugli altri. E a forza di giocare col fuoco prima o poi ci si brucia! La rappresentazione di quanto il genere umano stia sprofondando sempre di più in una spirale di violenza ed egoismo che non potrà finire bene.
6 - Differenze tra "Modern Prometheus" e i vostri precedenti lavori. Ce ne sono?
Eric: Iniziamo col dire che innanzitutto è un concept album, cosa che non abbiamo mai affrontato prima, nonché il primo lavoro con Riccardo alla voce e Paolo al basso. I tour che abbiamo fatto in Russia e Ucraina ci hanno fatto affezionare ai nostri fan che vivono in quei paesi, in più l'attuale guerra è qualcosa di straziante e ci fa male vedere che alcuni posti che abbiamo visitato non esistono più. Questo è un nostro omaggio in loro onore, sperando che queste atrocità finiscano nel più breve tempo possibile. Credo che il nostro stile si possa percepire anche in questo EP creando in ogni caso una sorta di continuità coi lavori precedenti.
7- Proponete di base thrash metal, ma ci sono anche elementi hardcore e death metal secondo noi. Siete d'accordo?
Eric: Assolutamente, basti pensare ai blast beat! Quando componiamo cerchiamo sempre di suonare cosa ci sembra più giusto inserire nel brano senza precluderci la possibilità di spaziare tra i vari generi, alla fine il metal estremo è da sempre influenzato da altri elementi ed è per questo che tanti gruppi sono unici come proposta musicale (basti pensare ai Nile).
8 - Se doveste convincere un nuovo ascoltatore a scegliere la vostra musica e a scoprirla, come cerchereste di convincerlo?
Eric: Se vi piace il thrash metal con influenze death, senza fronzoli e con brani sparati dritti in your face allora facciamo al caso vostro, in caso contrario dateci comunque un ascolto! In Italia siamo pieni di gruppi di qualità che però non vengono calcolati dalla maggior parte della gente, e a volte allargare i propri orizzonti potrebbe far scoprire band della quale non si sapeva neanche dell'esistenza. Questo discorso ovviamente vale anche per noi musicisti.
9 - Cosa significa il monicker Black Propaganda?
Eric: La Black Propaganda è la propaganda nera che i regimi autoritari attuano con notizie false e positive al fine di tenere sotto controllo la popolazione. Qualcosa che accade ancora oggi ai giorni nostri e pertanto ci è sembrato un ottimo anello di congiunzione tra il passato e il presente, nonché un'amara rappresentazione della crudeltà dell'animo umano.
10 - A voi le ultime parole. Un saluto!
Paolo: grazie per l’intervista e per il vostro supporto alle realtà metal come la nostra! Speriamo di vederci presto in qualche situazione live e a tal proposito mi sento di dire a tutti: andate a vedere i concerti delle band locali! C’è sempre qualcosa di bello e di nuovo da ascoltare.
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