Intervista a TEZZA F.



Torna uno degli artisti più prolifici del metal italiano, ovvero Filippo Tezza col suo progetto solista power metal Tezza F. Ormai il nostro è arrivato al terzo album in studio, intitolato "Key To Your Kingdom", ma continua la sua ricerca all'interno del power metal. Questa volta ci regala un album diretto e in pieno stile anni Novanta. Ne parliamo con lui.

1 - Ciao e benvenuto su Hardheavycore Webzine! Vogliamo cominciare parlando del tuo nuovo album "Key To Your Kingdom"?
Ciao a voi e grazie per questo spazio! Il nuovo album “Key to Your Kingdom” è nato perché ormai da diversi anni volevo ridare forma ad alcuni brani contenuti sui primissimi due demo del progetto, “Fire Still Burns” e “Winter of Souls”, rispettivamente realizzati nel 2006 e nel 2008. Circa un paio di anni fa quindi mi sono messo al lavoro per riscrivere/ri-arrangiare completamente i brani migliori tra quelli contenuti nei due demo, al fine di farli diventare parte ufficiale della mia discografia. I due demo sopracitati erano lavori molto grezzi e registrati alla buona, quando non avevo ancora un homestudio, circolati solo tra conoscenti, ma erano presenti comunque delle buone idee che mi dispiaceva rimanessero nel dimenticatoio. Ora finalmente questi brani, che sono stati rivisitati secondo con il mio stile attuale e con l’esperienza di ormai 20 anni di attività nel metal underground, vedono nuova luce con dei full-length ufficiali, di cui “Key to Your Kingdom” è il primo: infatti vista la quantità di materiale, ho lavorato a due album contemporaneamente. Il secondo di questi album dovrebbe uscire l’anno prossimo (tutti gli strumenti infatti sono stati già registrati assieme ai brani di “Key to Your Kingdom”, mancano solo le voci). Dimenticavo di aggiungere che in ciascuno dei due album, oltre ai vecchi brani rimaneggiati, sono presenti anche parti e canzoni completamente nuove (come per esempio il brano “Moonlight Chant”, scritto nel 2023).

2 - Quali sono le tue influenze musicali e che peso hanno avuto sul tuo sound?
Ascolto quasi tutti i giorni una discreta quantità di musica, sia metal che non, e in ambito metal ogni anno cerco di stare sempre al passo e tenermi aggiornato con le nuove uscite di mio interesse (per quanto non sia sempre semplice, visto che escono tantissimi dischi ogni anno). Se devo dare uno sguardo a quali sono da sempre le mie influenze principali relative esclusivamente a questo progetto (quindi in ambito power metal), cito sempre la mia band preferita in assoluto che sono i Blind Guardian, poi realtà importanti come Stratovarius, i primi Sonata Arctica, Luca Turilli e i Rhapsody nelle varie incarnazioni, Gamma Ray, Helloween, Freedom Call, Nightwish, Symphony X, Dream Theater, ecc… e sicuramente molti altri artisti. Tutte queste band hanno avuto e hanno tuttora un certo peso nel mio modo di comporre e nel mio modo di vedere un brano nel suo insieme. A queste influenze che bene o male accomunano un po’ tutti coloro che vogliono suonare questo tipo di musica, cerco poi di conferire le mie idee e sfumature personali: per esempio, chi ha già sentito le mie passate produzioni, potrebbe essersi accorto che mi piace spesso mescolare anche influenze più estreme nel mio sound, black e death metal, con voci growl, blast-beats ecc… (anche se sono effettivamente assenti in questo nuovo disco). Ho infatti anche un’altra one-man-band di symphonic/atmospheric black metal, chiamata Silence Oath, con cui ho realizzato finora 4 album, e a suo tempo ho creato anche un paio di EP di death metal con un altro progetto one-man-band che ho poi chiuso definitivamente. Diciamo quindi che pur restando fedele alle influenze principali, che hanno sicuramente la loro importanza, amo comunque cercare di mescolare più “correnti” diverse all’interno di uno stesso contesto musicale.

3 - Che tematiche affrontano i testi delle tue canzoni di solito?
In genere non ho dei temi prestabiliti, mi lascio un po’ influenzare da quello che ho intorno, da situazioni personali, da quello che succede nel mondo. A prescindere dal tema affrontato, comunque, per questo progetto in generale cerco sempre di trasmettere un messaggio positivo e di speranza… forse non sempre, ma solitamente questo tipo di musica mi ispira e mi spinge a veicolare questo tipo di messaggio, al contrario di quello che esprimo invece con il mio altro progetto solista black metal (dove invece la speranza non è pervenuta). Anche il nuovo “Key to Your Kingdom” ha tematiche molto differenti e del tutto slegate tra loro: la critica sociale contro l’oppressione dei potenti di “Fire Still Burns”, i testi motivazionali di “Voices” e “Key to Your Kingdom”, l’oscuro romanticismo di “Dead Roses”, oppure temi molto personali come l’affrontare i disturbi d’ansia (di cui ho sofferto) in “Cold Rain” o la perdita di un genitore in “Endless Night”, dedicata a mio padre scomparso anni fa. Non può mancare poi ovviamente anche un po’ di epicità e un pizzico di fantasia con “Moonlight Chant” e la suite conclusiva “For Death or Glory” (dove in entrambi i pezzi si affrontano comunque temi che riguardano vari sentimenti umani).

4 - Cosa cerchi di offrire di diverso in ambito power metal?
Non ho la pretesa né l’arroganza di dire di voler offrire qualcosa di nuovo. Il mio obiettivo è solo quello di cercare di offrire buone melodie e buona musica power metal, che possa piacere ai fan di questo genere, e magari talvolta stuzzicare l’ascoltatore con qualcosa di più inusuale come inserti prog o parti più black/death metal. Del resto questo genere di musica esiste da 40 anni, ha le sue “regole” e i suoi standard, se vogliamo. E io non faccio altro che rimescolarne gli ingredienti aggiungendo eventualmente qualche tocco personale in più. Faccio e ho sempre fatto musica principalmente per me stesso, perché mi piace e mi fa star bene (pur avendo da qualche anno anche una maggiore attenzione alla promozione e a come viene recepita dagli ascoltatori). Dalla creazione, all’arrangiamento, fino alle fasi conclusive: tutto questo rappresenta da sempre la mia passione più grande, e cerco come sempre di fare tutto al meglio delle mie possibilità: spero che tutto questo arrivi all’ascoltatore.


5 - "Key To Your Kingdom". Che cosa rappresenta questo titolo?
Come intuibile, la copertina ed il titolo “Key to Your Kingdom” sono correlati. Il testo di questo brano è un invito a cercare quel posto o quel mondo (reale o non reale) dove si possa trovare un proprio rifugio, nel momento in cui diventa necessario prendersi una pausa dalla stressante e problematica vita quotidiana. Questo concetto lo avevo tra l’altro già espresso con il full-length precedente “A Shelter from Existence”: un “rifugio dall’esistenza” quindi, che in quel caso coincideva con la Musica, che personalmente è sempre stato il mio “nascondiglio” per staccare la mente da tutto ed immergermi totalmente nel mio mondo creativo. Nel caso di “Key to Your Kingdom” il concetto è invece semplicemente un po’ più esteso e generale. Il rifugio dall’esistenza per qualcuno può essere nella musica, per altri nella lettura, in uno sport, o in una camminata rigenerante in mezzo alla natura, ecc… a prescindere da quale sia per ciascuno, il testo del brano invita, in modo molto metaforico, a cercare la “chiave del proprio regno”, ovvero a trovare sempre il tempo ed il modo per dedicarsi a sé stessi ed al proprio “rifugio mentale”. Nella copertina del disco, il tema viene rappresentato con un regno incantato in stile fantasy, perché a mio avviso il fantasy esprime benissimo questa idea di “fuga dalla realtà” (nonostante i miei testi in generale non trattino direttamente argomenti di questo tipo).

6 - Differenze tra "Key To Your Kingdom" e i tuoi precedenti lavori. Ce ne sono?
Sicuramente c’è un progressivo miglioramento degli arrangiamenti tra il primo disco del 2013 “The Message”, ed il nuovo album. L’esperienza accumulata in vari anni di composizione metal underground (contando non solo i miei progetti solisti ma anche le mie band, attuali e passate, come Chronosfear e Empathica ed altre ancora più datate), mi ha sicuramente permesso di crescere artisticamente e sviluppare meglio questo aspetto. Un'altra cosa differente rispetto al passato, è il fatto che i brani di “Key to Your Kingdom” sono molto più diretti e lineari rispetto alle sfumature prog presenti nei precedenti album (considerando in questo caso solamente i full-length, non gli EP della serie “The Guardian Rises”… per i quali sarebbe necessario un discorso a parte). Come detto in precedenza, si tratta infatti perlopiù di brani vecchi di 18-19 anni fa, certamente riscritti e rielaborati, ma con cui ho voluto mantenere volutamente una certa semplicità strutturale. Volevo in altre parole realizzare un album più corto, più diretto e con meno orpelli, valorizzare le melodie soprattutto dei ritornelli, e avere una forma-canzone più compatta. La stessa “Moonlight Chant”, la canzone più nuova e più recente della tracklist, l’ho scritta tenendo a mente quest’idea di semplicità e questo tipo di attitudine. Al di là di queste differenze, per il resto, penso siano comunque presenti nei miei album tutti quegli elementi su cui pian piano ho costruito il mio modo di comporre ed arrangiare.

7 - Se dovessi convincere un nuovo ascoltatore a scegliere la tua musica e a scoprirla, come cercheresti di convincerlo?
Premesso che insistere o convincere qualcuno ad ascoltare qualcosa sia una cosa che non mi piace in generale, in termini ipotetici cercherei di puntare sul fattore one-man-band. Mi spiego meglio: considerando che non ci sono in giro molte one-man-band che si occupano di power metal o affini (questi contesti sono generalmente più appannaggio di progetti black metal, solitamente, o comunque di musica più particolare o sperimentale), penso possa essere un “plus” interessante quello per cui sia una sola persona ad occuparsi di tutto. Questa, da ascoltatore, ritengo possa essere una caratteristica in grado quantomeno di incuriosire un minimo all’ascolto… anche se purtroppo al giorno d’oggi, è sempre più difficile e raro trovare qualcuno che si interessi nell’ascolto di una nuova band o di un nuovo progetto.

8 - Programmi futuri?
Dopo il periodo estivo (ormai quasi agli sgoccioli) riprenderò i lavori per il prossimo full-length. In autunno quindi dovrò registrare le voci, finire il mixaggio, scegliere un titolo definitivo, realizzare tutte le grafiche, interfacciarmi con l’etichetta, ecc… se tutto va come previsto, questo nuovo album dovrebbe uscire nella seconda metà del prossimo anno. Intanto sto anche lavorando a un nuovo album per il mio altro progetto atmospheric black metal Silence Oath, oltre ad occuparmi di alcuni altri progetti live che non hanno nulla a che vedere con il metal. Insomma, cerco di tenermi occupato! Del resto come ho detto, la musica rappresenta la mia più grande passione da sempre, e finché ho stimoli ed energie, mi ci dedico al massimo.

9 - A te le ultime parole. Un saluto!
Ringrazio molto tutta la redazione di HardHeavyCore per questo spazio e per avermi dato l’occasione di parlare un po’ del mio nuovo disco! Spero di aver incuriosito i lettori all’ascolto, e in tal caso sappiate che se voleste supportare la mia musica, potete trovare l’intera discografia di questo progetto su tutte le piattaforme streaming (Spotify, Amazon Music, ecc…) o anche sulla relativa pagina Bandcamp, dove tra l’altro è ancora disponibile qualche copia in CD. Grazie per l’attenzione, un saluto a tutti i lettori e alla prossima!


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