Intervista ai DPERD
I Dperd sono una band quasi anomala per il nostro sito, nel senso che non propongono nè metal nè hard rock. Tuttavia il loro retaggio vagamente dark e la loro ultima opera, "Choices" ci hanno incuriosito, ne parliamo con il poliedrico Carlo Disimone.
1 - Ciao e benvenuti su Hardheavycore Webzine! Vogliamo cominciare parlando del vostro ultimo album?
Ciao, sono Carlo ed assieme a Valeria da più di vent'anni siamo i Dperd. Choices è il nostro ottavo album, il settimo con My Kingdom Music. Come nel precedente "Monsters", abbiamo continuato ad usare la tromba (in alcuni momenti topici), del nostro amico nonché ingegnere del suono, Gaetano, che l'ha imparata durante il periodo di lockdown del Covid. Come nel disco precedente continuo ad usare il mellotron, assieme agli strumenti che utilizzo da sempre : il pianoforte, la chitarra elettrica, il basso e le percussioni. Choices ha una peculiarità, per una serie di circostanze casuali, i primi tre brani erano stati composti uno di seguito all'altro; poi è andata a finire che tutti i brani dell'album sono stati registrati uniti tra di loro: la fine di uno è l'inizio dell'altro. Mi sono divertito a farlo, soprattutto in un momento nel quale l'ascolto di un album ha perso il significato che aveva in passato, prima che l'avvento dei computer e internet rovinasse il mondo della musica, banalizzando e rendendo tutto visibile, fruibile e, quindi, inconsistente. Tornando a Choices, solo ascoltando il CD si può apprezzare l'ascolto senza pause, tra una traccia e un'altra. Neanche su Spotify si ha un'ascolto fluido come nel disco; non parliamo di youtube dove l'ascolto della musica lascia sempre a desiderare.
2 - Quali sono le vostre influenze musicali e che peso hanno avuto sul vostro sound?
Credo che siano state tutte le colonne sonore dei film anni 70 che ho visto da bambino, quando passavo tutti i pomeriggi in un cinema che riproponeva il meraviglioso mondo di quegli anni. Non dimentico, inoltre, di citare tutto quello che è successo dai Joy Division in poi, che è il momento storico musicale che preferisco. Ed essendo italiani, vuoi o non vuoi, siamo stati bombardati dal pop italiano, forse per questo che siamo più melodici dei colleghi nordici, non lo so...
3 - Che tematiche affrontano i testi delle vostre canzoni di solito, e in particolare vogliamo parlare di quelle dell'ultimo album, "Choices"?
Non diamo molta importanza ai testi, in alcuni brani abbiamo lasciato i vocalizzi iniziali di Valeria; non abbiamo avuto la necessità di mettere le parole in tuti i brani. Quando presenti, alcuni testi affrontano il disagio che avvertiamo quando cerchiamo di relazionarci con individui ed una società omologata e superficiale, altri trattano di sogni, di aspirazioni, recriminazioni, della vita di un centro d' accoglienza migranti, altri ancora sono ispirati da libri che leggo.
4 - Cosa cercate di offrire in un vostro live? Al momento state suonando dal vivo?
Essendo un duo, nel quale in pratica mi adatto in svariati strumenti, un live vorrebbe dire suonare con basi registrate: una sorta di Karaoke. Noi siamo contrari a performance simili. Un vero live per noi implicherebbe il reclutamento di altri tre o quattro musicisti, con i quali provare e riarrangiare i brani che si dovrebbero eseguire. Questo comporta un grosso impegno in termini di tempo e di costi, che non vogliamo sostenere. I Dperd non hanno mai fatto un'esibizione live, ad oggi. In futuro, ..chissà !
5 - "Choices". Che cosa rappresenta questo titolo?
Choices è la canzone che dà il titolo all'album. Parla delle scelte che hanno condizionato la nostra vita attuale e di quanto ognuno di noi abbia messo in discussione le stesse scelte che ci hanno portato dove siamo oggi. Per quanto possiamo essere critici sugli sbagli fatti nel passato, non esiste una scelta giusta o sbagliata. La scelta reputata giusta oggi, se fosse stata fatta allora, l'avremmo considerata sbagliata ugualmente: saremmo sempre sopraffatti dall' insoddisfazione
6 - Differenze tra "Choices" e i vostri lavori precedenti.
Choices assieme a Monsters (l'album precedente) ha un utilizzo quasi totale della lingua inglese rispetto ai precedenti lavori, dove il testo in inglese era un'eccezione. In entrambi i dischi ho introdotto il mellotron e, assieme all'organo ed al pianoforte, sono gli unici suoni di tastiera. La tromba è pure una new entry. In Choices i brani sono interconnessi, come dicevo prima. L'utilizzo della lingua straniera è solo in modo per mettermi alla prova, uno stimolo nuovo. Nei nuovi brani che stiamo componendo, sembra che i testi abbiamo meno significato come liriche di per sé e la voce più valenza come strumento.
7- Chi compone la musica e chi i testi nella band?
La maggior parte dei brani viene fuori da una mia idea al piano. Valeria compone una linea melodica della voce e assieme concordiamo la struttura che avrà il brano. Questo piano viene registrato e su questo viene imbastita la linea sonora, strumento dopo strumento, sino a sublimare il pianoforte originale, che potrebbe essere sostituito, rimanere tale e quale, o addirittura eliminato. Il brano, oserei dire, prende una strada quasi autonoma. I testi vengono sempre dopo. In Choices tutti i testi in inglese sono miei. Valeria ha scritto il testo in italiano.
8 - Se doveste convincere un nuovo ascoltatore a scegliere la vostra musica e a scoprirla, come cerchereste di convincerlo?
In verità capita il contrario: evito di dire, a chi mi conosce superficialmente, che suono e che faccio parte di una band. Dovessi affrontare, ahimè, l'argomento con qualcuno ( collega di lavoro o una nuova conoscenza ), che palesemente musicalmente non è andato oltre la settimana Sanremese e mi dovesse chiedere dove poter ascoltare qualcosa, chiedo sempre se sappia chi fosse Ian Curtis e, alla immancabile risposta negativa, dico di lasciar perdere. A tutti gli altri non Sanremesi o quantomeno non solo Sanremesi, mando un link di qualche nostro video su Youtube, e faccio giudicare a loro se vale la pena di ascoltarci o no.
9 - Cosa significa il monicker Dperd?
Quando, dopo l'esperienza con la band dove militavamo negli anni novanta, abbiamo ripreso a fare musica come un duo, mentre realizzavamo il sito internet, il mio amico web designer ha digitato "DxD" (le iniziali del mio cognome e di quello di Valeria da sposati). Dperd era così strampalato da essere perfetto. Allora non pensavo che avrei anche dovuto pronunciarlo.
10 - A voi le ultime parole. Un saluto!
Auguro sempre a tutti buoni ascolti e mente aperta.
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