UMBRA NOCTIS "Asylum" (Recensione)
Full-length, Drakkar Productions
(2024)
Finalmente vediamo una band italiana che dopo molti anni di onorata carriera firma per una label prestigiosa come la francese e quasi leggendaria Drakkar Productions, e finalmente vediamo questa band realizzare un album che magari non è propriamente un capolavoro assoluto, ma che ha molteplici spunti interessanti, anche solo rimanendo negli argini del black metal "classico".
Gli Umbra Noctis potrebbero essere tra i diretti discepoli più credibili dei primi lavori di Burzum, per molteplici fattori. Come ormai trent'anni fa circa ci insegnava lo stesso Varg Vikernes nei suoi molteplici lavori prima dell'incarcerazione, il black metal può avere diverse sfaccettature, che vanno dal raw, al depressive, al proto black metal di band come Bathory e altre ancora. Lo stesso Vikernes sapeva unire l'atmosfera depressiva a bordate di violenza e brutalità inaudite, ed è così che appare questo "Asylum".
Chiariamo subito che è difficile, nel 2024, tirare fuori il genio assoluto di alcuni musicisti che le cose ai tempi dovevano inventarsele, e che proprio per questo erano dei geni, ma questa band ha saputo realizzare un album pregno di atmosfere decadenti non rinunciando a quell'immediatezza che non fa mai male. Il cantato è già una scelta azzeccata, perchè al 90% in growl, ma questo alla lunga potrebbe essere anche il vero limite di questo album, facendolo apparire un po' troppo omogeneo nel reparto vocale, appunto, quando magari le trame musicali cambiano sempre, andando dal post black metal fino a quasi tutte le derivazioni del genere, eccetto quelle sinfoniche o di matrice svedese tipo Marduk o Setherial.
E' quindi un album che va ascoltato con calma, assaporando anche quegli episodi più lunghi e sfaccettati come "Green Eyes". Sarebbe un errore ascoltare questo album di fretta (e aggiungo, sarebbe un errore farlo con qualsiasi album di black metal degno di questa sigla). Coi giusti tempi di incubazione e interiorizzazione potreste rimanere molto soddisfatti da questa uscita, a patto che non vogliate un prodotto tirato a lucido, perchè qui siamo agli antipodi...Insomma, un terzo lavoro convincente e maturo per la band lombarda!
Recensore: Mirco Innocenti
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