Intervista a MEGHISTOS


Dopo aver recensito il suo ultimo album a questo link siamo andati da Meghistos, tuttofare di questa creatura malevola tutta italiana, dominata solo da un musicista. Ecco a voi cosa ci ha detto questo musicista intransigente!

1 - Ciao e benvenuto su Hardheavycore webzine! Vogliamo ripercorrere i passi essenziali della carriera dei Meghistos fino alla pubblicazione di "The Reasons"?
Ciao e grazie per l’intervista. Diciamo che ci ho messo qualche anno a decidermi di pubblicare. Ho iniziato a suonare la chitarra nella seconda metà degli anni 80 dopo essermi avvicinato ai classici del metal e tra la fine di quegli anni e i primi 90 ho accolto con entusiasmo il death metal. Dopo questo periodo di rodaggio, ormai sufficientemente padrone dello strumento mi sono guardato intorno per trovare una band. Ho iniziato quindi a suonare con i Neophyte di Andy Soresina e mi sono dedicato principalmente all’attività live limitandomi a comporre per la band un unico brano, “Hate Made Flesh” che finirà su una compilation di una label americana, Razorback Records. Al contempo ho composto per conto mio ma disponendo di un modesto 4 tracce i risultati non mi entusiasmavano: mi limitavo a creare musica per me, era un’esigenza personale. Qualche anno fa, certamente in ritardo sui tempi, ho deciso di tentare la strada della pubblicazione: registrare è oggi decisamente più semplice ed economico. Ho soffiato via la polvere dai riff e dai pezzi archiviati nel tempo, ho fatto una cernita di cosa tenere e ho creato materiale nuovo. Per avere un riscontro sulla bontà del materiale ho sottoposto il tutto all’attenzione di Andy Panigada dei Bulldozer, mio caro amico dagli anni 80, che entusiasta ha voluto partecipare al primo album con un assolo e con la sua immagine nel video di “Nasu” che potete trovare online. La collaborazione si è poi protratta anche nel secondo album, “The Reasons”, dove ha composto e suonato un assolo in “Marriage for Evil”; inoltre ha fatto un pezzo ad hoc, Meat Grinder, oscuro veloce e potente.

2 - Di cosa trattano le liriche di questo album?
“The Reasons” può definirsi un concept album: parla dei motivi che ci spingono a fare un patto con il male. La copertina del disco (per la quale ringrazio Andy Soresina di Hellucination Photography) rappresenta un portone di accesso ad un pantheon infernale: bussi, chiedi, paghi il prezzo. I motivi per fare un patto si identificano ad esempio nella brama di potere, nel desiderio di vendetta, nell’immortalità artistica. Voi non ci avete ancora pensato? Bisogna decidersi per tempo, prima che la nostra carne inizi a puzzare di cadavere.

3 - Quali sono le tue influenze musicali e come sono cambiate nel tempo?
Non essendo di primo pelo ho avuto modo di vivere il Metal nelle sue fasi: amo l’heavy metal classico dei Judas e degli Iron, quello quadrato e marziale degli Accept, il doom primordiale dei Black Sabbath, così come amo il thrash metal bay area e le derive grind. Ma ciò in cui più mi identifico è il death metal dei primi 90. Oggi, rispetto ad un tempo, ascolto anche ambient o soluzioni uniche come la proposta eclettica degli Ulver. Ho cercato di fare tesoro anche di queste esperienze piegandole, per quanto possibile, al servizio della mia creatività.

4 - Chi ha prodotto l'album e dove è stato registrato?
L’album, come il primo “The Evil Sound of Hidden Demons”, è uscito per Buil2Kill, l’etichetta di Trevor dei Sadist che si sta occupando anche della promozione. È stato registrato completamente nel mio piccolo studio domestico che ho cercato di attrezzare al meglio.


5 - Stai già lavorando a nuova musica? E pensi che ci saranno cambiamenti importanti nel tuo sound?
Ho già composto nuovo materiale che mi sembra decisamente violento e malsano. Sto cercando di integrare un nuovo elemento che definirei spiazzante: un utilizzo improprio dei cori caratterizzato dalla prepotenza e dalla velocità. Non voglio una base, ma un duello a folli velocità tra questi e il growl, una battaglia a ritmi nefasti cavalcando nenie morbose, due elementi antitetici avvinghiati in una lunga caduta verso l’Inferno.

6 - Stai per caso pianificando dei live show?
Al momento la mia vita è piena di impegni e questo non mi consente di suonare live. Forse in futuro.

7 - Quali obiettivi ti eri prefissato prima di partire in questa avventura con i Meghistos e dove pensi di essere arrivato?
Il mio obiettivo principale è esprimere il mio rancore. Questa musica nasce prima di tutto come mia esigenza: ho composto per anni esclusivamente per me stesso solo per soddisfare la mia sete d’odio. Come evoluzione naturale ho voluto dare sfogo al mio narcisismo condividendo la mia musica. Il risultato mi sembra positivo, o negativo in base a come volete intenderlo: nei miei dischi non c’è nulla di buono.

8 - Quali sono gli artisti che più ti hanno influenzato?
Sicuramente Morbid Angel, Deicide e Suffocation. Ho fatto inoltre tesoro delle soluzioni inusuali dei Nocturnus, dell’uso delle tastiere in “Neurodeliri” dei Bulldozer (conosco Panigada perché quando uscì “Neurodeliri” volli una copia autografata), ho amato le suggestioni dei primi Septic Flesh.

9 - Abbiamo finito. Lascio le parole conclusive a te!
Chiudo ringraziando Andy Soresina e Francesca Donzuso per le grafiche e le foto, Andy Panigada per la sua preziosa collaborazione e soprattutto per la sua amicizia, Ezio e la sua creatura “Wine and Fog” per avermi aiutato a promuovere l’album, Buil2Kill per avere creduto in me e non per ultimo Hardheavycore per avermi concesso questa intervista.


Intervista a cura di Mirco Innocenti

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