NERUMIA "Senza realtà" (Recensione)


Full-length, Nova Era Records
(2023)

Nova Era Records è una label attenta alle valide realtà estreme, soprattutto italiane. Sono molte le band interessanti che ha nel proprio roster, e non fanno eccezione questi svizzeri Nerumia, anche se dai titoli dei brani (e dal titolo dell'album stesso in questione) ne spiccano molti in italiano e ciò ci induce a pensare che qualche radice italiana all'interno della band ci sia. D'altronde il mastermind della band, ovvero Pasquale Rivetti, che si è occupato di suonare diversi strumenti in quest'album, ha appunto un nome italiano.

A parte precisazioni geografiche, come suona questo quarto lavoro dei Nerumia? Molto, molto bene! Il genere che ci viene proposto è un ibrido tra melodic death e black metal che sprizza melodie decadenti e insane a più riprese, ma che per tirare le somme rimane un lavoro fondamentalmente death metal melodico. Un pezzo come "Senza realtà" propone certamente influssi black metal grazie ad un riffing di chitarra semplice ed avvolgente, con seconde chitarre che aggiungono pathos, e questo va in contrasto sia con l'opener "Le traîne-misère" e altri pezzi ugualmente violenti e ditretti come "Une lueur vide" che vedono una batteria davvero forsennata e un chitarrismo quasi vicino a certo death metal polacco, se non fosse per aperture melodiche che squarciano il tessuto sonoro prepotente e affilato offerto.

Ad ogni modo la band picchia, e il black metal viene offerto a più riprese, anche se sempre inserito in un filone tipicamente melodic death. "Guarda come siamo diventati" è una delle migliori tracce, con testi in italiano tutt'altro che confortanti e una semplicità che riesce ad essere contagiosa e coinvolgere sin dai primi ascolti, come del resto fanno altre mazzate come "Danse macabre" o "Falling Down". Queste due tracce sono tra le più brutali e forse tra le migliori del lotto offerto dalla band, e forse allo stesso livello è anche "Ils sont venus pour me prouver", canzone che chiude l'album con un buon tasso di melodia introspettiva.

In generale l'album è buono e il songwriting colpisce sempre nel segno, ma forse il tutto paga un po' in termini di troppa omogeneità e poca originalità. Questo potrebbe non essere un male per chiunque ami il death/black melodico, ma se altri cercano della musica estrema originale, qui non la troveranno. In ogni modo, album molto buono.

Recensione a cura di Mirco Innocenti

Tracklist:
1. Le traîne-misère
2. Senza realtà
3. Une lueur vide
4. Guarda come siamo diventati
5. Instinct de méfiance
6. Danse macabre
7. Une saveur d'amande amère
8. Falling Down
9. Ils sont venus pour me prouver

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