Intervista ai BÖLTHORN



I BÖLTHORN rappresentano il futuro del melodic death metal italiano, data la loro giovane età e dato anche il fatto che il loro primo album, "Across The Human Path" era stato ben accolto un po' da tutti e presentava una band al debutto ma già con le idee piuttosto chiare! Ne parliamo con Ironcross, chitarrista e fondatore della band.

1 - Ciao Ragazzi, il vostro debutto risale ormai al 2018, cosa avete fatto in questi cinque anni?
Ciao a tutti! Sono Ironcross. Dall'uscita nel 2018 di Across the Human Path stavamo già lavorando ai pezzi nuovi in parallelo, infatti era già in cantiere il secondo album. Poi, a causa della pandemia, al cambio di formazione (dipartita di Rob, seconda chitarra e compositore) e altro, ci siamo un po' bloccati. Ma "sicuramente", nel prossimo anno entreremo in studio.

2 - Come prevedete che si evolverà il vostro sound in futuro?
Abbiamo già un sound impostato con il vecchio album ma ci piace l'idea di rinnovarci. Nel nuovo album andremo su un sound nettamente più old school, più grezzo, tagliente e diretto. Quindi aspettatevi qualcosa di più death ma allo stesso tempo melodico come è nel nostro stile.

3 - Parlateci un po' di alcuni cambi di line up che vi hanno riguardato negli ultimi tempi e di come è composta ora la formazione
In realtà non ce ne sono stati molti. Come membri fondatori siamo rimasti in due. Roberto se ne è andato solamente per divergenze artistiche ma siamo buoni amici e lavoriamo costantemente con lui con altri progetti. Con il giro di amici è entrato in formazione Ste alla chitarra che si è subito dimostrato all'altezza delle nostre canzoni. Poco dopo sono entrati Emi e Beppe come batterista e bassista, così da chiudere la line up e poter andare a suonare finalmente dal vivo. La cosa bella di questa formazione è che tutti siamo molto motivati e sappiamo di che obiettivi possiamo raggiungere.

4 - Pensate che il melodic death metal sia in buona salute ancora? Quali sono in questo senso le vostre band preferite e che più vi hanno influenzato?
4Negli ultimi anni sono usciti molti bei lavori sul nostro genere, sia da artisti più famosi, sia da quelli underground. È un attimo cadere nel banale quindi bisogna impegnarsi molto per studiare una formula efficace che piaccia e sorprenda. Le nostre band di maggiore influenza sono quelle dei paesi del nord, quindi Hypocrisy, Carcass, Enslaved, At The Gates,Amon Amarth, per poi passare a quelli più internazionali, come in Flames, Arch Enemy, Dark Tranquility, Devildriver ecc.

5 - State suonando dal vivo e state pianificando qualcosa di importante di qui a breve? Magari farete un tour a supporto di un nuovo album o ep? Insomma, anticipate qualcosa!
Al momento abbiamo suonato dal vivo già un po' di volte, ma è sempre più difficile trovare date nel nostro territorio. Sicuramente ci spingeremo un po' fuori dalla nostra penisola per far sentire la nostra musica ai locali stranieri e vedere se piace. Prima ovviamente ci dedicheremo a registrare il disco per poi partire per un tour promozionale che ci piacerebbe toccasse anche città estere.

6 - Come avviene il vostro processo compositivo solitamente?
Come anticipato prima, il secondo album era già scritto una volta che abbiamo completato la line up. In ogni caso, il nostro modo di comporre è pressoché uguale alle maggior parte delle band. Uno porta un riff, l'altro ci lavora sopra al momento e, in un secondo step, Drake aggiunge la voce. Almeno questo è quello che sta avvenendo su alcuni pezzi che vedranno la luce più in là nel tempo.

7 - L'Italia metal. Seguite qualche band della nostra scena e come vedete il futuro per il metal italiano (ma anche il presente).
In Italia il metal è molto diffuso. Ci sono molte persone che lo ascoltano ma poche che affrontano quello più di nicchia. Noi seguiamo un po' di band da tutta Italia e in certe occasioni ci abbiamo anche suonato insieme. Il futuro è sempre lo stesso ed è nelle nostre mani, si tratta di sostenere i gruppi piccoli e andare ai loro concerti (spesso hanno un prezzo irrisorio o sono addirittura gratis) così come a quelli degli artisti più grossi e blasonati per non far morire la scena. In Italia il metal piace un sacco, ci sono molte persone che girano ed ascoltano e fanno metal, quindi bisogna muoversi anche per assistere a questi piccoli eventi. Una birra, 2 chiacchere, un bel concerto, e hai fatto felice il gruppo. È poco, ma per loro è tanto. Come è tanto per noi quando ciò succede.

8 - Si sperava che dopo i vari lockdown per l'emergenza da Covid-19 la gente sarebbe tornata ad uscire di più e a popolare di più i locali...E invece cosa è successo? Cosa non funziona di base nell'underrground?
Come detto nella precedente domanda la gente tende a non spostarsi per piccoli eventi underground perché non si fida. Non si fida di un gruppo che non conosce e ha paura di ascoltare qualcosa di nuovo. Paura nel senso che pensa possa non valerne la pena. Alla base per molte persone, c'è anche lo scarso interesse, e questo non aiuta per niente la scena. Se prima del covid era brutta ora ancora di più visto le chiusure di svariati locali. Ci sono molti gruppi che fanno lavori, a livello compositivo, nettamente superiore anche a gruppi ben più noti ma non emergono perché non hanno sostegno.

9 - Con chi vi piacerebbe dividere il palco almeno una volta?
Beh, band come Carcass, Amom Amarth e Gojira, sono alcune con cui saremmo felici di condividere il palco ben volentieri.

10. Parole finali a voi. Un saluto!
Ringraziamo la direzione di HARDHEAVYCORE, per l'intervista, tutti i lettori e chi ci segue. Come ultime parole dico solo questo. La musica è bella tutta e va ascoltata. Non abbiate paura di ascoltare gruppi nuovi e non famosi. Ci si mette tanta passione e la soddisfazione nostra è quella di vedervi con le corna alzate e le teste che fanno su e giù. Seguiteci sui vostra social che nel nuovo anno faremo uscire tante cose belle.


Intervista a cura di Mirco Innocenti

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