Intervista agli ENEMYNSIDE


Quest’anno ricorre il ventennale di ‘Let The Madness Begin…’, primo album degli ENEMYNSIDE uscito per Temple Of Noise/Frontiers nel 2003. Per l’occasione la band ha deciso di celebrare questa ricorrenza riregistrando 4 pezzi da quell’album e pubblicandoli in formato digitale. Il risultato è l’EP dal titolo ‘MEDUSA XX – Legacy Edition’ disponibile su tutte le principali piattaforme streaming a partire dal 13 ottobre 2023.
Insomma di cose da dire con questa band ce n'erano diverse, e quindi buona lettura!

1 - Ciao ragazzi, il vostro ultimo ep "This is War" è di circa un anno fa. Al momento state componendo del nuovo materiale?
Ciao, no perché per ora siamo concentrati sull’uscita del nostro EP intitolato “MEDUSA XX LEGACY EDITION” per celebrare i 20 anni di “Let The Madness Begin…”, nostro primo album uscito nel 2003 per Temple Of Noise/Frontiers. L’Ep contiene 4 pezzi presenti sul debut album riregistrati e riproposti in versione 2023. La data di uscita è quella del 13 Ottobre, giorno a partire dal quale sarà disponibile per l’ascolto su tutte le principali piattaforme streaming e acquistabile su Bandcamp.

2 - Pensate che il vostro sound si evolverà ancora in futuro? Potete anticiparci qualcosa?
L’intenzione è quella di proporre materiale che stimoli noi in primis e quindi di conseguenza che possa piacere anche a chi ci ascolta. Stiamo sperimentando un po’, alcune cose ci piacciono e altre meno, vedremo che piega prenderà il songwriting, le idee ci sono, bisogna solo assemblarle

3 -Come nasce una canzone degli Enemynside?
Fino ad oggi ha sempre funzionato che o io o Fran buttavamo giù l’idea per un pezzo che poi proponevamo all’altro. Se il pezzo incontrava il favore di entrambi allora veniva rifinito e poi proposto al resto della band per il lavoro relativo agli arrangiamenti. Vediamo se questa modalità continuerà a funzionare o se ne troveremo un’altra!

4 - Che importanza hanno i testi nella vostra musica?
I pezzi partono da una parte strumentale, poi il testo in genere segue a ruota, quindi direi che è secondario. Ma quello che scriviamo a livello di lyric ha sempre delle connotazioni personali o cmq riflette argomenti sociali, psicologici o storici che in quel momento ci stanno particolarmente a cuore. Non abbiamo un tema in particolare ma sono cmq il frutto di un urgenza espressiva la cui necessità è la stessa ma il contenuto cambia di volta in volta.


5 - Siete attivi sul fronte live in questo momento, e c'è qualche tour in programma nell'immediato per caso?
Al momento abbiamo una data in apertura ai Necrodeath qui a Roma il 30 Settembre. Altre cose le stiamo valutando, l’intenzione è quella di riprendere a suonare all’estero con continuità come facevamo prima della pandemia.

6 - Parliamo di ‘Chaos Machine’, il vostro ultimo full-length. Come è stato accolto in generale? Voi siete ancora soddisfatti di quel lavoro o cambiereste qualcosa?
Il disco ha avuto ottime recensioni e noi ne siamo ancora soddisfatti. Il sound è molto ben focalizzato come volevamo e molti pezzi sono ancora parte integrante della nostra scaletta live. Direi che non cambieremmo niente perché i pezzi sono l’esatta fotografia di quello che eravamo quando uscì l’album. Se li riarrangiassimo probabilmente inseriremmo o toglieremmo elementi rendendoli simili a come sono già nella sostanza ma aggiornati al 2023 nei dettagli/rifiniture, cosa che nn avrebbe senso.

7 - Come definireste il vostro sound a chi ancora non vi conosce?
Thrash moderno ma non “new”.

8 - Come reputate lo stato di salute del metal italiano oggi, e in particolare quello del thrash metal?
Molto meglio rispetto a tanti anni fa. Il metal in generale qui in Italia ha visto nascere molti progetti, specialmente in ambito estremo, che poi sono riusciti a farsi valere anche all’estero. In ambito thrash ci sono nuove realtà come URAL o i nostri concittadini Reverber che stanno macinando parecchio e questo ci fa piacere visto che quando abbiamo iniziato noi le bands alle prese con le nostre sonorità in Italia erano davvero pochissime.

9 - Parliamo un po' della vostra strumentazione studio e live.
Siamo molto irrequieti da questo punto di vista, soprattutto io e Fran cambiamo spesso strumentazione. Lui per un periodo è passato al pod-go, molto comodo ma con una resa che non restituiva tutto come un sistema analogico. Quindi è passato alla 5150 della EVH. Anche io ho una EVH “lunch box” su cassa Marshall 2x12.

10 - Abbiamo finito. Concludete come volete!
Grazie per il supporto e seguiteci sui nostri canali social raggiungibili da http://www.enemynside.com/


Intervista a cura di Mirco Innocenti

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