Intervista a GLI ALBERI


Gli Alberi sono una formazione torinese di talento. Hanno da poco fatto uscire il loro secondo album, "Reinhold", che presto sarà recensito su queste pagine virtuali, e quindi abbiamo anticipato i tempi andandoli ad intervistare. Buona lettura!

1 - Ciao ragazzi e benvenuti su Hardheavycore webzine! Vogliamo ripercorrere i passi essenziali della vostra carriera fino alla pubblicazione di "Reinhold"?
Ciao a tutti e grazie dell'opportunità. Attraverso diversi cambi di formazione e di stile, siamo attivi da undici anni e le nostre uscite sono state in diverse forme: abbiamo all'attivo due LP (The Glimpse del 2017 e REINHOLD del 2022), un EP (River God del 2015), due singoli (Kaiyo del 2019 e Kore wa nan desu ka del 2020) e una demo (Untitled del 2013). Cerchiamo di suonare live il più possibile da quando esistiamo e i concerti sono sempre stati alternati alla produzione di album e canzoni.

2 - Come descrivereste il vostro sound?
Forse per descrivere il nostro sound il paragone migliore è con la maionese. Si prendono olio di semi che è liquido, giallo e semitrasparente, olio d'oliva che è liquido, verde chiaro e semitrasparente, tuorlo d'uovo che è gelatinoso e arancione, succo di limone che è giallo e traslucido, sale e pepe, si mescolano e viene fuori un composto giallo tenue, morbido, cremoso e che sta bene con le cose bollite: qualcosa di molto diverso e che stranamente funziona. Ecco, per noi il nostro sound è così: è chitarristico ed è elettronico, è pesante ed è etereo, è nuovo ed è talmente vecchio da essere antico. Per noi viene dal cuore e speriamo che arrivi al cuore di chi ascolta.

3 - Quali sono le vostre influenze musicali e che peso hanno avuto sulla vostra musica?
Mettiamo insieme parecchie influenze metal (soprattutto il black metal prodotto a Oslo negli anni '90, i Sentenced, i Mastodon, i Sunn O))) e alcuni pezzi dei Black Sabbath) con cose che con il metal c'entrano poco o nulla (i dischi dark dei Cure, gli Alcest, Aurora, i Mogwai, Wagner, la colonna sonora di Chernobyl di Hildur Guðnadóttir e quella di Dune di Hans Zimmer e Guthrie Govan) e viene fuori un tutto che, nelle nostre intenzioni, prova a essere più della somma delle parti. Sempre parlando di cibo, cerchiamo di fare in modo che ne venga fuori un insieme intimamente miscelato e non un'impepata di cozze.

4 - Chi ha prodotto REINHOLD e dove è stato registrato?
REINHOLD è stato registrato, mixato e coccolato dall'inizio alla fine a Torino, presso il Mandala Studio di Federico Pianciola, un compositore geniale che ha dato un grandissimo apporto a questo disco. Di certo non è il nostro primo lavoro ma non ci siamo mai divertiti tanto a fare un disco.


5 - State già lavorando a nuovo materiale? E ci saranno cambiamenti importanti nel vostro sound?
Col metal abbiamo appena iniziato e ci stiamo divertendo moltissimo, quindi sicuramente queste sonorità faranno parte dell'equazione dei nostri prossimi lavori, senza però rinunciare agli altri pozzi da cui ci piace attingere. Vogliamo lavorare senza imporci limiti o regole e senza costruirci in testa muri che all'infuori delle nostre menti non esistono. Al momento non stiamo ancora componendo perché stiamo lavorando sulla preparazione dei live (che comprendendo monologhi e proiezioni di filmati d'epoca sono abbastanza complessi per noi da portare in scena), ma non vediamo l'ora di ricominciare.

6 - State facendo dei live show? E cosa deve aspettarsi un nuovo spettatore da un vostro concerto?
Stiamo portando live il progetto REINHOLD e ci stiamo divertendo moltissimo. Lo spettacolo, nelle nostre intenzioni, è più di un concerto: sono comprese una presentazione del Club Alpino Italiano sull'alpinismo, una mostra di quadri del pittore Simone Mostacci (autore della copertina e di tutte le grafiche del disco) e, durante il nostro concerto, la proiezione di filmati d'epoca sull'alpinismo a bassa tecnologia e intermezzi in forma di monologo teatrale (scritti dal nostro chitarrista Matteo, che è anche autore di racconti e romanzi, e interpretati dal cantante torinese Magrìtte). Il release party, che è stato nello storico Magazzino sul Po a Torino, è già avvenuto sotto questa forma di spettacolo crossmediale e ha avuto un'ottima rispostaa: speriamo di portarlo il più possibile in giro, perché è una forma di spettacolo che vogliamo essere nuova per chiunque. Naturalmente siete sempre invitati.

7 - Quali obiettivi vi siete prefissati come band e dove volete arrivare?
Il modo migliore di descrivere il nostro obiettivo pensiamo che venga dal film A star is born, per quando sia strano che la nostra ispirazione venga da un film con Lady Gaga (artista immensa ma che a livello musicale con noi al momento ha poco a che spartire): “Se non peschi a fondo nella tua cazzo di anima, non durerai”. Il nostro obiettivo è continuare a pescare in fondo alle nostre anime e provare a portare in musica quello che viene fuori, per quanto possa spaventarci. Pensiamo che sia l'unica cosa che abbiamo da portare come artisti e come esseri umani. Parlare di dove vogliamo arrivare è difficile, perché lì si inizia a sognare: a noi piacerebbe moltissimo condividere il palco con qualcuno degli artisti che amiamo, continuando a fare sempre, solo e assolutamente la musica che peschiamo in fondo alle nostre anime.

8 - Abbiamo finito ragazzi. Salutandovi lascio le parole conclusive a voi!
Vi ringraziamo tantissimo per la possibilità che ci avete dato di fare due chiacchiere su REINHOLD, che è un lavoro a cui teniamo moltissimo. Vi salutiamo con la speranza di vederci di persona, sopra o sotto un palco: i concerti sono l'anima di tutta la musica. Andiamoci tutti insieme.


Intervista a cura di Mirco Innocenti

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