DYSMORFIC "Movements I" (Recensione)


Full-length, End of Silence Records (2022)

Quando il grindcore incontra territori inaspettati, ecco che i Dysmorfic applicano il loro personale concetto di musica estrema, flirtando con generi come il noise, la fusion e il rumorismo più cervellotico che gruppi come Voivod, Godflesh e altri hanno affrontato in periodi e modi diversi. Questa band dimostra che tutti quegli esperimenti hanno gettato le basi di un qualcosa che ancora oggi trova spazio e personalizzazione da parte di molte altre band oltre a loro, che adattano quei concetti a diversi ambiti sonori. 

In casa Dysmorfic tutto questo parte già dalla base; di fatto avere in line-up due soli componenti, cioè un bassista e un batterista restringe molto gli orizzonti ma al tempo stesso ne amplia di altri. Non vi è voce e quindi le sfuriate di questi due mattoidi (in senso buono) si compiono in modo rapido e conciso. Cinque movimenti, come giustamente sono stati intitolati, più che cinque canzoni, ma sufficienti per attirare l'attenzione su questi Dysmorfic, capaci di offrire comunque anche una prova di alto profilo tecnico.

La registrazione è anch'essa istintiva e brutale, non si notano particolari trucchi, sovraincisioni o la volontà di rendere il sound in qualche modo più appetibile. Tutto sembra quasi esposto come una jam session in sala prove. Prendere o lasciare, si direbbe per prodotti come questi, ma di certo non si può incolpare i Dysmorfic di non essere intriganti, pur nella loro essenzialità.

Recensore: Mirco Innocenti

Tracklist:
1. Movement I 
2. Movement II 
3. Movement III 
4. Movement IV 
5. Movement V 

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