SILENCE IS SPOKEN "11" (Recensione)


Full-length, Wormholedeath (2022)

Echi di Seattle riafforano ancora e contagiano, a circa trent'anni di distanza, tante band e artisti che o hanno vissuto quel periodo magico, oppure potremmo anche parlare dei giovani, che sempre più soventemente si approcciano al rock con il piglio di chi all'epoca sfoggiava cardigan di lana e camicie di flanella. Credo però che nel caso dei Silence Is Spoken sia più probabile la prima opzione, perchè rovistando su internet ho visto i loro volti e non mi sembrano degli sbarbatelli, ma artisti che innanzitutto hanno una storia che dura da 15-20 anni e ben tre album all'attivo. E quindi facendo due conti, possiamo molto probabilmente parlare di musicisti che hanno vissuto quel periodo e che continuano con la loro musica a farlo rivivere.

Se è vero che quasi tutto è stato detto in ogni ambito musicale, è anche vero che i Silence Is Spoken, con la loro vena depressiva e i loro riff che molto devono all'hard rock più verace degli inizi, ma anche qualcosa alla scena sudista americana (Corrosion Of Conformity, Down, Kyuss), o meglio conosciuta come stoner/sludge/doom, cercano di offrire un qualcosa di non troppo standard. Ma alla fine le coordinate di base sono sempre quelle, ovvero gli anni Settanta e formazioni come Black Sabbath, Pentagram, Led Zeppelin, Trouble. Nei Silence Is Spoken queste basi sono solide ma è il grunge che viene più a galla. Ma le scorribande chitarristiche e i minutaggi estesi di alcune canzoni, che fanno pensare a lunghe jam session in  pieno stile desert rock, sono cosa gradita e, tra l'altro, molto riuscita in questo album.

Voce graffiante, chitarre compresse e sezione ritmica bella massiccia per un totale di otto brani che non fanno rimpiangere quell'epoca, al tempo odiata e amata a pari merito, ma che a quanto pare ha scritto pagine importanti della musica rock. E questo è dimostrato dalle tantissime band che si imbattono in quelle atmosfere grigie e nichiliste, votate all'autodistruzione. Probabilmente riportare a galla quel sound, in questi periodi, è la cosa più attuale che si possa fare. I Silence Is Spoken sono una band diligente e mai sopra le righe, ma con tante storie torbide da raccontare, attraverso canzoni molto belle e testi di spessore. Grande band.

Recensore: Lorenzo

Tracklist:
1. A Good God
2. War ABC Song
3. 1984
4. Game Over
5. 1000 Petaled Lotus
6. Mud Bones Worms
7. 3Lateral Kingdom
8. Genesis 19/24

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