PADUS "Oscuramenti" (Recensione)


Full-length, Independent (2022)

Padus stupisce per originalità e per una proposta musicale davvero sperimentale, che non ho mai avuto modo di ascoltare da nessun'altra parte (forse solo il progetto Triskelis del mastermind dei blacksters Lilyum può esservi accostato). Parliamo di un album per la sua metà strumentale, dove si respirano odori di candele e incensi e dove la musica fluisce libera e senza confini. 

Col suo basso distorto Padus crea paesaggi onirici e orrorifici e il genere doom, al quale può vagamente essere accostato, è solo un pretesto per martellare l'ascoltatore con litanie oscure scandite da un linguaggio praticamente non esistente, e poi abbiamo le percussioni (non uso il termine batteria di proposito): colpi secchi, riverberi, effetti vari...Un vero paesaggio desolante che ci accompagna per undici episodi, alcuni dei quali anche molto lunghi, come nel caso di "Funerale su Andromeda", pezzo che sfianca e deprime quanto basta.

La chitarra non è presa minimamente in considerazione in questo progetto, come avviene anche nei già citati Triskelis, o anche per certi versi in ciò che fa Enio Nicolini coi suoi The Otron. Solo basso, tastiere ed effettistica. Ma Padus è l'alternativa all'alternativa, non so se mi spiego, perchè anche inventarsi una lingua nuova, che somiglia all'italiano ma non lo è, è da veri folli. E a noi piacciono i personaggi così, carichi di fascino, coraggio e mistero.
PS: Se volete cercate Matteo Zanella su facebook e vedrete anche tutte le sue tele, i suoi dipinti. Tanti di questi sono usati per le copertine dei suoi album. 

Recensore: Lorenzo

Tracklist:
1. Antro
2. Baptisterium
3. Crusta lunaris
4. Diaconomicon
5. Funerale su Andromeda
6. Gli spettri
7. Invasione ed assalto
8. La bara nera
9. Lucifero
10. Megera
11. Profanatio in loco

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